Negli anni, nella giungla di video youtube, ho individuato canali con cui ho affinità e che mi hanno divertito parecchio facendomi passare alcune ore di sano intrattenimento.
La televisione ormai, a mio avviso, è uno strumento passato mentre youtube e il broadcast fai da te raggiunge livelli d'ascolto da capogiro diventando un business sia per chi gira i video che per gli inserzionisti che pagano per avere pubblicità sotto i contenuti più in voga.
Qui in elenco vi lascio i canali che a mio avviso meritano un attenzione speciale.
1) Specter Sound Studios https://www.youtube.com/user/SpectreSoundStudios
Uno dei canali più divertenti del Web, è pieno di informazioni interessanti, consigli utili per chi registra (essendo il protagonista un ingeniere del suono qualificato), divertentissimi video sui commenti idioti della gente (Haters).
Glenn, il protagonista, vi immergerà nel mondo della chitarra heavy come nessuno su youtube e oltretutto da ottimi consigli sui migliori manga del mondo essendone particolarmente ghiotto!!
Grande Glenn!!
2) Jared Dines https://www.youtube.com/user/th3ycharg3
Il re del Djent youtubiano!!
Canale super divertente, Jared si inventa sempre video originali comici, tecnici e talvolta non sense come quella volta che si fece costruire una chitarra con un fret solo accordata un'ottava sotto il basso!!
Lui e la sua ragazza e una manica di matti come amici vi faranno pisciare sotto dal ridere.
3) Tony McKenzie https://www.youtube.com/user/tonymckenziecom
Questo signore, più sulla sessantina che sulla cinquantina, è un vero freak delle chitarre.
Oltre ad avere una collezione invidiabile sopratutto Gibson e Fender ha anche la passione di creare da pezzi originali le proprie chitarre, i suoi video tipici sono per esempio "la Strato perfetta" ecc...
4) Pixxy Lixxx
Questo youtuber formato extrlarge è un vero spasso!
Oltre ad essere un'enorme collezionista di chitarre, sopratutto Ibanez, è un fenomenale oratore sempre pieno di racconti che spesso esulano dal mondo delle chitarre per passare allo sport (fan come me dei Boston Red Sox).
Dalla sua cantina fa dirette, prove di strumenti e chiacchierate infinite.
Grande!
5) Scott Groove https://www.youtube.com/user/groovydjs
Youtuber controverso, grande collezionista ed appassionato ha al suo attivo un sito dove impartisce lezioni di chitarra ad un modico prezzo.
Può apparire arrogante o antipatico ma se mettiamo da parte la prima impressione lo trovo apprezzabile ed interessante sopratutto quando fa vedere la sua infinita collezione.
E' uno dei principali antagonisti della teoria che il legno influenzi il suono.
Lo consiglio ma non a tutti potrebbe piacere.
Firmato.
Umby
venerdì 24 febbraio 2017
martedì 21 febbraio 2017
Squier Classic Vibe Telecaster e Stratocaster.
Essendo Guitar Shop una infinita fucina di talenti e di chitarre che sono li per essere guardate e suonate con avarizia, quest oggi abbiamo la possibilità di provare due strumenti di casa Squier.
La Squier Classic Vibe Telecaster Custom 60's e la Squier Classic Vibe Stratocaster 60's
Telecaster Classic Vibe 60's Custom:
Link acquisto:http://www.guitarshop.it/squier-by-fender-telecaster-custom-classic-vibe.html
Nel 1962 per contrastare il lusso della Gibson, Fender introdusse la linea Custom da cui questa Squier è totalmente ispirata.
E' Fatta benissimo, il doppio binding bianco è fedelissimo all'originale, le meccaniche vintage che a mio avviso sono le più belle da vedere sulle Fender stanno bene e fanno il loro dovere, il manico riprende il profilo più slim rispetto quelle degli anni 50' ed è comodissimo al tatto (nell'esemplare in prova è pure in acero fiammato!!).
I pickups sono potenti e fedelissimi al tipo di chitarra a cui ammicca, i selettori sono estremamente precisi e scorrevoli senza atrito.
La differenze con l'originale del 62' sono:
1) Il truss road sulla paletta
2) Il radio del manico che invece di essere un 7,25 è un più comodo 9,00
3) I fret sono medium invece degli small che montavano le chitarre vintage.
Voto 8.00
Per il prezzo è una vera bomba per chi ama le sonorità Telecaster.
Stratocaster Classic Vibe 60's.
Link per l'acquisto:http://www.guitarshop.it/squier-by-fender-stratocaster-60-classic-vibe.html
I manici passarono dall'essere tutti in un pezzo unico di acero ad avere la tastiera in palissandro, il sunburst due toni, al più pregiato tre toni.
Questa Squier ammicca alle chitarre di quel periodo con un suono più "dark" delle cugine in acero.
I suoni sono fedelissimi anche se mancano un pelo di carattere e volume delle sorelle statunitensi e messicane.
Meravigliosa la prima posizione al manico e la quinta al ponte entrambe cattive e presenti, perdono di fascino le intermedie che non hanno lo stesso carattere delle costose USA.
Ottime meccaniche, il ponte è da regolare perchè un po duretto e dall'aspetto economico.
Voto 7.00
Ottima chitarra per chi si avvicina la mondo delle Fender Vintage.
Firmato
Umby.
lunedì 6 febbraio 2017
Recensione: Claudio Bondioli - TuttoTorna.
Il Piemonte ha da sempre dato i natali ad artisti, che pur non avendo avuto le luci della ribalta addosso, hanno apportato alla cultura locale italiana lustro e innovazioni.
Di questa categoria di musicisti, cantastorie, memorie viventi di una musica ancora viva e pulsante fa parte Claudio Bondioli.
Bondioli nasce a Torino il 24/05/1951 crescendo nel quartiere di Barriera di Milano, che vedremo avrà un'influenza dal sapore popolare, partigiana e operaia sulla sua musica.
Musica che lo ha sempre affascinato, anche quando un posto fisso lo teneva prigioniero tanto da convincerlo ad abbandonarlo in favore della creatività della famosissima Radio Flash curandone i testi.
Dopo anni passati nel campo della pubblicità Bondioli venne travolto da una tragedia che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
La scomparsa del suo amico di infanzia Gianpaolo, amico con cui condivideva la passione per la chitarra, gli fece prendere la penna e scrivere un testo in memoria dei giorni che furono.
Quando gli amici più stretti gli chiesero di leggere quelle parole, consigliarono a Claudio di musicare quel testo....di donargli la vita (tema che vedremo lo seguirà anche in questo disco).
Da qui nacque il suo primo disco intitolato "Storie" che è genitore e antefatto della sua ultima fatica "TuttoTorna".
Le ispirazioni sono chiare e da lui spontaneamente ammesse, con la fierezza di chi le proprie radici le racconta coccolando i ricordi.
I sapori sono di Fabrizio De Andrè (da cui fu folgorato), Gian Maria Testa, Paolo Conte e dalla poeticità di Jean Claude Izzo.
Tutte questi elementi lo hanno portato ad essere considerato e appellato come "Il Cantastorie di Barriera di Milano".
Ma veniamo al disco.
"TuttoTorna" è un disco a tutto tondo proprio come il titolo ci suggerisce, con una malinconia latente che riesce ad unire ritmi e melodie diversissime tra di loro.
Si passa dallo stornello, quasi da osteria, ai ritmi latini di "Tra gerani e limoni" passando per le sonorità Jazz che Bondioli inserisce in tutte le sue progressioni di accordi.
Il compositore ha un'immenso rispetto per chi lo ha coadiuvato in questo nuovo progetto, durante l'intervista preparatoria di questo articolo ha più volte citato l'immenso lavoro svolto da Edoardo Pascale come arrangiatore non che come chitarrista.
Il disco è pieno ricco di strumenti diversi che si fondono benissimo insieme, il lavoro di Elisa Vignetta, Elena Manzone, Edoardo Pascale, Carlo Feltro, Alessio Boschiazzo, Cristiano Blasi, Gilberto Maina, Elena Gabri e Igor Vigna è stato perfetto tanto che Bondioli ha dedicato a loro l'intero album.
E' chiaro che nell'anima di un musicista tutte le creazioni sono come figli ma, io in veste di giornalista, ho chiesto a Bondioli di dirmi quali sono i pezzi a cui lui è più legato.
La traccia 11) "Se non ti avessi"
Romanticissima canzone d'amore finemente composta in modo tale da inserire al sue interno come ritornello una canzone popolare piemontese, cantata solitamente nelle osterie, dal titolo "Sciass".
La traccia 2) Via Feletto 38
La via dove Bondioli è nato ispira in lui una canzone dai tratti malinconici dove i ricordi si alternano in una giostra di emozioni.
Traccia 1) D'inverno a Finale
Bondioli ama farci sognare per immagini portandoci nell'ambiente maolinconico e forse un po solitario del mare di inverno che dopo l'estate si svuota di vita ma non di sogni e di speranze-.
Qui, ho la mia unica critica al disco! La voce un po troppo alta nel mix e poco prodotta (ma anche questo è Bondioli, il vero prima di tutto).
La traccia 3) La bici di Valentino
La mia preferita e forse la traccia con più significato sia per Bondioli che per la storia Torinese.
Il padre del nostro compositore è protagonista riparando la bici di un partigiano che compirà un'atto eroico.
testo bellissimo e musica che accompagna alla perfezione l'atmosfera generale senza renderla drammatica anzi c'è speranza nell'aria!
Traccia 14) Da quel cielo lontano
Canzone dedicata alle sue grandi influenze Gian Maria Testa e Jean Claude Izzo che dall'alto continuano a comportarsi come gli amici che erano in vita.
Cosa posso dire di questo disco? Soltanto cose positive! Un disco da avere nella propria collezione, da ascoltare con attenzione, da giudicare senza leggerezza perché i temi dell'amicizia, amore, della resistenza non sono da prendere alla leggera.
Per chi volesse conoscere meglio Claudio Bondioli è invitato al teatro "Le Ginestre" il 31 marzo per un suo imperdibile concerto che ripercorrerà pezzi del nuovo e dell'anteriore disco.
Per l'acquisto dell'opera si può cercare Claudio Bondioli su Spotify o più facilmente in alcune librerie quali Libreria Therese, Comunardi, Librida Bottega, La Fenice, Libreria della Torre (Chieri) essendo egli non solo un musicista ma anche un poeta!
Oppure: Acquista TUTTORNA su Amazon: http://goo.gl/6VRR4q
iTunes: http://goo.gl/Kiai6Z
Firmato.
Umby
Di questa categoria di musicisti, cantastorie, memorie viventi di una musica ancora viva e pulsante fa parte Claudio Bondioli.
Bondioli nasce a Torino il 24/05/1951 crescendo nel quartiere di Barriera di Milano, che vedremo avrà un'influenza dal sapore popolare, partigiana e operaia sulla sua musica.
Musica che lo ha sempre affascinato, anche quando un posto fisso lo teneva prigioniero tanto da convincerlo ad abbandonarlo in favore della creatività della famosissima Radio Flash curandone i testi.
Dopo anni passati nel campo della pubblicità Bondioli venne travolto da una tragedia che avrebbe cambiato la sua vita per sempre.
La scomparsa del suo amico di infanzia Gianpaolo, amico con cui condivideva la passione per la chitarra, gli fece prendere la penna e scrivere un testo in memoria dei giorni che furono.
Quando gli amici più stretti gli chiesero di leggere quelle parole, consigliarono a Claudio di musicare quel testo....di donargli la vita (tema che vedremo lo seguirà anche in questo disco).
Da qui nacque il suo primo disco intitolato "Storie" che è genitore e antefatto della sua ultima fatica "TuttoTorna".
Le ispirazioni sono chiare e da lui spontaneamente ammesse, con la fierezza di chi le proprie radici le racconta coccolando i ricordi.
I sapori sono di Fabrizio De Andrè (da cui fu folgorato), Gian Maria Testa, Paolo Conte e dalla poeticità di Jean Claude Izzo.
Tutte questi elementi lo hanno portato ad essere considerato e appellato come "Il Cantastorie di Barriera di Milano".
Ma veniamo al disco.
"TuttoTorna" è un disco a tutto tondo proprio come il titolo ci suggerisce, con una malinconia latente che riesce ad unire ritmi e melodie diversissime tra di loro.
Si passa dallo stornello, quasi da osteria, ai ritmi latini di "Tra gerani e limoni" passando per le sonorità Jazz che Bondioli inserisce in tutte le sue progressioni di accordi.
Il compositore ha un'immenso rispetto per chi lo ha coadiuvato in questo nuovo progetto, durante l'intervista preparatoria di questo articolo ha più volte citato l'immenso lavoro svolto da Edoardo Pascale come arrangiatore non che come chitarrista.
Il disco è pieno ricco di strumenti diversi che si fondono benissimo insieme, il lavoro di Elisa Vignetta, Elena Manzone, Edoardo Pascale, Carlo Feltro, Alessio Boschiazzo, Cristiano Blasi, Gilberto Maina, Elena Gabri e Igor Vigna è stato perfetto tanto che Bondioli ha dedicato a loro l'intero album.
E' chiaro che nell'anima di un musicista tutte le creazioni sono come figli ma, io in veste di giornalista, ho chiesto a Bondioli di dirmi quali sono i pezzi a cui lui è più legato.
La traccia 11) "Se non ti avessi"
Romanticissima canzone d'amore finemente composta in modo tale da inserire al sue interno come ritornello una canzone popolare piemontese, cantata solitamente nelle osterie, dal titolo "Sciass".
La traccia 2) Via Feletto 38
La via dove Bondioli è nato ispira in lui una canzone dai tratti malinconici dove i ricordi si alternano in una giostra di emozioni.
Traccia 1) D'inverno a Finale
Bondioli ama farci sognare per immagini portandoci nell'ambiente maolinconico e forse un po solitario del mare di inverno che dopo l'estate si svuota di vita ma non di sogni e di speranze-.
Qui, ho la mia unica critica al disco! La voce un po troppo alta nel mix e poco prodotta (ma anche questo è Bondioli, il vero prima di tutto).
La traccia 3) La bici di Valentino
La mia preferita e forse la traccia con più significato sia per Bondioli che per la storia Torinese.
Il padre del nostro compositore è protagonista riparando la bici di un partigiano che compirà un'atto eroico.
testo bellissimo e musica che accompagna alla perfezione l'atmosfera generale senza renderla drammatica anzi c'è speranza nell'aria!
Traccia 14) Da quel cielo lontano
Canzone dedicata alle sue grandi influenze Gian Maria Testa e Jean Claude Izzo che dall'alto continuano a comportarsi come gli amici che erano in vita.
Cosa posso dire di questo disco? Soltanto cose positive! Un disco da avere nella propria collezione, da ascoltare con attenzione, da giudicare senza leggerezza perché i temi dell'amicizia, amore, della resistenza non sono da prendere alla leggera.
Per chi volesse conoscere meglio Claudio Bondioli è invitato al teatro "Le Ginestre" il 31 marzo per un suo imperdibile concerto che ripercorrerà pezzi del nuovo e dell'anteriore disco.
Per l'acquisto dell'opera si può cercare Claudio Bondioli su Spotify o più facilmente in alcune librerie quali Libreria Therese, Comunardi, Librida Bottega, La Fenice, Libreria della Torre (Chieri) essendo egli non solo un musicista ma anche un poeta!
E questi i negozi di dischi:
Rock&Folk e Onde.Oppure: Acquista TUTTORNA su Amazon: http://goo.gl/6VRR4q
iTunes: http://goo.gl/Kiai6Z
Firmato.
Umby
giovedì 2 febbraio 2017
Pietro Rigacci: quando la musica unisce!
Anni fa, mentre ero alle prese con lo studio del pianoforte, (mio secondo strumento) mi innamorai del primo concerto per pianoforte e orchestra in MIm di Chopin e, da bravo "neofita", iniziai a ricercare quante più versioni del medesimo su youtube.
Tra le tante che ascoltai ve ne fu una però a colpirmi per il modo di esecuzione e la brillantezza dell'interprete, che scambiai da neofita appunto, per una maggiore velocità rispetto ai precedenti ascolti.
Siccome non trovai il video del secondo movimento scrissi tra i commenti in attesa che qualcuno mi sapesse dire dove trovare le parti mancanti.
Il messaggio recitava più o meno così: "Non riesco a trovare il video del 2' e del 3' movimento, suonato bene ma un po troppo veloce". Adesso per una parte mi pento di aver scritto la seconda parte del commento ma forse andò bene così perchè in pochissime ore ricevetti una risposta che mi avrebbe dato accesso ad un'amicizia che tutt'ora persiste e di cui vado fiero.
Il Maestro Pietro Rigacci in persona mi diede una lezione tecnica del perchè di quella esecuzione e mi invitò a vedere il resto della performance che in effetti aveva caricato e che io non ero riuscito a trovare.
Da li partirono una serie di conversazioni epistolari (telematiche) quasi infinita che mi permisero di conoscere meglio chi mi trovavo davanti.
Insegnante di Composizione al Boccherini di Lucca, concertista di fama internazionale, uno dei massimi esperti di Scriabin, Compositore apprezzato in tutto il mondo, insegnate passionale e discendente di una delle famiglie più musicali al mondo che annovera tra le fila il padre grande direttore d'orchestra, madre cantante anch'ella di fama internazionale e la sorella Susanna cantante preferita dal premio oscar Ennio Morricone.
Inutile dire che mi sentissi un privilegiato.
La cosa che mi ha sempre stupito del Maestro Rigacci è che nonostante questo mostruoso curriculum vitae egli sia una persona dall'ascolto umano, disposto ad ascoltare e a tenere in considerazione me che vengo da un genere musicale "distante" dal suo senza giudicarlo per le sue radici ma per i contenuti emotivi che esso esprime.
Questa amicizia ci portò addirittura ad un incontro, a casa mia.
Inutile dire la tensione che in cuor mio avevo ma la calma e la disponibilìtà del Maestro mi tranquillizzarono tanto persino da chiedergli se poteva farmi l'onore di suonare il mio pianoforte.
Avevo Beethoven a casa! (sonata n.1 Fam) Il mio pianoforte aveva un volume che mai prima avevo sentito, un tocco una presenza, non mi era mai capitato di stare di fianco ad un muro sonoro di quella portata e sono un musicista Rock!!
La mia tensione risalì immediatamente quando il Maestro mi chiese di suonare la chitarra elettrica per lui, Gulp! E adesso che faccio? Mi sentii come un suonatore di ukulele dopo i Pink Floyd!
Presi il coraggio a quattro mani e iniziai a suonare "For The Love Of God di Steve Vai" decidendo di immergermi nell'esecuzione lasciando che la musica fluisse senza farmi condizionare dal fare bella figura o meno.
Credo funzionò bene perchè tutt'ora il maestro ricorda con piacere quell'esecuzione.
Oggi a distanza di anni dal mio sciagurato commento ignorante, continuiamo a sentirci con telefonate che trascendono il tempo e le tariffe telefoniche (menomale che esistono le tariffe flat se no saremmo più poveri maestro!).
I suoi consigli e i suoi racconti di successi personali sono per me oro colato, mi sento sempre spettatore non pagante ad una lezione di musica e di umiltà difficilmente ripetibili.
Spero che questo articolo faccia piacere a chi è dedicato quanto a me ha fatto piacere dedicarlo.
Con affetto al Maestro PIETRO RIGACCI!
FIrmato
Umby.
Tra le tante che ascoltai ve ne fu una però a colpirmi per il modo di esecuzione e la brillantezza dell'interprete, che scambiai da neofita appunto, per una maggiore velocità rispetto ai precedenti ascolti.
Siccome non trovai il video del secondo movimento scrissi tra i commenti in attesa che qualcuno mi sapesse dire dove trovare le parti mancanti.
Il messaggio recitava più o meno così: "Non riesco a trovare il video del 2' e del 3' movimento, suonato bene ma un po troppo veloce". Adesso per una parte mi pento di aver scritto la seconda parte del commento ma forse andò bene così perchè in pochissime ore ricevetti una risposta che mi avrebbe dato accesso ad un'amicizia che tutt'ora persiste e di cui vado fiero.
Il Maestro Pietro Rigacci in persona mi diede una lezione tecnica del perchè di quella esecuzione e mi invitò a vedere il resto della performance che in effetti aveva caricato e che io non ero riuscito a trovare.
Da li partirono una serie di conversazioni epistolari (telematiche) quasi infinita che mi permisero di conoscere meglio chi mi trovavo davanti.
Insegnante di Composizione al Boccherini di Lucca, concertista di fama internazionale, uno dei massimi esperti di Scriabin, Compositore apprezzato in tutto il mondo, insegnate passionale e discendente di una delle famiglie più musicali al mondo che annovera tra le fila il padre grande direttore d'orchestra, madre cantante anch'ella di fama internazionale e la sorella Susanna cantante preferita dal premio oscar Ennio Morricone.
Inutile dire che mi sentissi un privilegiato.
La cosa che mi ha sempre stupito del Maestro Rigacci è che nonostante questo mostruoso curriculum vitae egli sia una persona dall'ascolto umano, disposto ad ascoltare e a tenere in considerazione me che vengo da un genere musicale "distante" dal suo senza giudicarlo per le sue radici ma per i contenuti emotivi che esso esprime.
Questa amicizia ci portò addirittura ad un incontro, a casa mia.
Inutile dire la tensione che in cuor mio avevo ma la calma e la disponibilìtà del Maestro mi tranquillizzarono tanto persino da chiedergli se poteva farmi l'onore di suonare il mio pianoforte.
Avevo Beethoven a casa! (sonata n.1 Fam) Il mio pianoforte aveva un volume che mai prima avevo sentito, un tocco una presenza, non mi era mai capitato di stare di fianco ad un muro sonoro di quella portata e sono un musicista Rock!!
La mia tensione risalì immediatamente quando il Maestro mi chiese di suonare la chitarra elettrica per lui, Gulp! E adesso che faccio? Mi sentii come un suonatore di ukulele dopo i Pink Floyd!
Presi il coraggio a quattro mani e iniziai a suonare "For The Love Of God di Steve Vai" decidendo di immergermi nell'esecuzione lasciando che la musica fluisse senza farmi condizionare dal fare bella figura o meno.
Credo funzionò bene perchè tutt'ora il maestro ricorda con piacere quell'esecuzione.
Oggi a distanza di anni dal mio sciagurato commento ignorante, continuiamo a sentirci con telefonate che trascendono il tempo e le tariffe telefoniche (menomale che esistono le tariffe flat se no saremmo più poveri maestro!).
I suoi consigli e i suoi racconti di successi personali sono per me oro colato, mi sento sempre spettatore non pagante ad una lezione di musica e di umiltà difficilmente ripetibili.
Spero che questo articolo faccia piacere a chi è dedicato quanto a me ha fatto piacere dedicarlo.
Con affetto al Maestro PIETRO RIGACCI!
FIrmato
Umby.
mercoledì 1 febbraio 2017
Recensione: Ibanez S520
Da Guitar Shop non ci si può che aspettare il meglio e noi oggi abbiamo provato una gran chitarra! Prima di scoprire come è andata la prova su strada andiamo a vedere le specifiche di questa bellezza a sei corde.
Specifiche:
Manico: Wizard III in acero
Tastiera: Palissandro con markers offset.
Corpo: Mogano
Frets: Jumbo
Ponte: Edge-Zero
Pickups: Due Quantum (H)
Hardware: Cosmo Black
La serie S nasce negli anni ottanta come versione di produzione delle chitarre di Satriani da qui S-series, negli anni però il sempre più vasto catalogo di Ibanez ha modificato queste chitarre in una vera e propria linea innovativa.
Con un corpo sottilissimo è comoda e non perde affatto di robustezza sonora come ci si aspetterebbe da tali dimensioni corporee, aiutata anche dal fatto che il velocissimo wizard III non è sottilissimo come un Wizard e ne garantisce la compensazione sonora di bassi (comunque è sottile per intenderci).
I pickups quantum sono spaziali! Dinamici, compressi, esaltano le medie e basse frequenze dando un carattere feroce allo strumento.
L'Edge-Zero garantisce un vero e proprio abuso della leva, morbida e precisa nel ritorno (come avrete notato nel video).
Abbassando il volume la chitarra si pulisce bene dalla distorsione proporzionando un suono caldo e riccamente completo.
Unico piccolo difetto il coperchio dell'Hardware avvitato con un sacco di viti e quindi scomodo da rimuovere.
Vi lascio il link per l'acquisto: http://www.guitarshop.it/ibanez-s-520.html
E l'immancabile Voto 9,5
Firmato.
Umby