Il Natale è alle porte è ci ha portato questa meraviglia sotto l'albero!
Squier Contemporary Stratocaster HH dove, HH, sta per doppio Humbucker una rarità su Stratocaster dove regna assoluto il single coil.
Fender ha voluto dare in formato "Budget", una chitarra dalle fattezze classiche ma con un'hardware modernissimo e alcune migliorie.
La prima miglioria è la semplificazione dei controlli, Volume e un Tono....basta.
La seconda è un radius della tastiera da vera super Strat (12') che conferisce alla chitarra la possibilità di essere ancora più veloce e facile da suonare sopratutto nella fase solista.
Due humbucker Squier cattivissimi sopratutto il ponte che esprime il suo nervosismo attraverso delle medie frequenze accentuate.
Mentre il manico è più rotondo, caldo, adatto al blues.
Nel complesso è una chitarra piacevolissima, che anche per la cura del finish sembra più lussuosa del prezzo di vendita.
Tocco di classe la paletta che fa mach con il colore del corpo.
Ho sempre avuto occhio critico per i primi prezzi di Squier sopratutto con le linee Bullet, ma dalla Classic Vibe a queste non si possono trovare difetti che non siano scusati dal prezzo.
Precisione costruttiva, suonabilità eccellente e look incredibili, sono le caratteristiche di queste chitarre adattissime sia al chitarrista principiante che intermedio.
L'unica cosa che secondo noi manca, è la possibilità di splittare i coil dandoci anche dei suoni simili alle amate classiche Strato.
In una uggiosa domenica di fine novembre, ho deciso che era venuto il momento di visitare il SHG Music Show di Milano, evento promosso da Accordo.it e dedicato a tutti gli amanti delle quattro e sei corde.
L'evento si svolge annualmente al Palazzo del Ghiaccio e dei Frigoriferi non troppo distante dal centro storico Milanese e ospita espositori privati e distributori da tutto il mondo con un'occhio di riguardo alle realtà italiane.
Ho visitato tutti gli stand, cercando di non rimanere assordato dal frastuono continuo che vari chitarristi facevano tutti insieme per provare strumenti che raramente vedrebbero in semplici negozi.
Con la mia telecamerina (il mio amico cameramen Mauro), un microfonino e tanta buona volontà ho iniziato le interviste che potete vedere nei video di questo articolo.
Ho cominciato con Mogar Music e le sue novità come FGN e ESP, di cui buon Federico ci ha fatto una panoramica spiegandoci i principali modelli, facendoci vedere anche due strumenti esclusivi ESP USA creati appositamente per l'evento.
Girandomi a destra e sinistra ho anche trovato personaggi che spopolano su Youtube, uno di questi è stato Claudio Cicolin che si è prestato ad una simpaticissima intervista con un siparietto in fuoriprogramma....noi diremmo che era tutto da copione....
(clicca sul video)
Andando avanti in questa avventura abbiamo anche parlato con Magrabò, il gigante italiano delle tracolle, che quest'anno ha superato se stesso implementando ulteriori linee alle innumerevoli già presenti.
La qualità è visibile anche nelle linee più economiche...lo immaginavamo.
Poi le sorprese....
Stand incredibili quali STK Guitars, chitarre fatte a mano di una precisione maniacale, con legni di altissima qualità e di elettronica di alto livello.
Thomas, ci ha presentato i modelli che hanno realizzato per la fiera con estrema passione!
(clicca sul video)
Altro stand incredibile che mi ha colpito in particolar modo per la creatività dei suoi strumenti è stato Biasibetti Guitars.
Chi dice di non essersi fermato a vedere le creazioni di Biasibetti....mente.
Chitarre coloratissime prodotte con il massimo della qualità artigianale, legni selezionati ed elettroniche personalmente curate dal Biasibetti in persona.
La particolarità di questi strumenti è quella che il top e i fondi sono presi da tavole di vecchi flipper di cui Biasibetti conserva alcuni aspetti come le luci e il classico pin lancia pallina che per l'occasione si trasforma nell'attacca tracolla.
Geniale sia dal punto di vista liuteristico che per l'immaginazione.
Il tour non si poteva che concludere con la visita ad un carissimo amico di Guitartechnician, Steve Tommasi di Essetipicks http://www.essetipicks.com.
Prima di tutto solo avvicinarsi a Steve è quasi un'impresa disperata perchè, il suo stand è in assoluto quello più preso d'assalto dal pubblico del SHG.
Quando poi riusciamo a farci vedere, il benvenuto, è quello che ci si aspetta da una persona gioviale quale Steve.
Ci rilascia una splendida intervista, dove ci espone le novità della suo produzione particolarmente orgoglioso dei suoi nuovi plettri da 2 MM che stanno riscontrando un successo mondiale!
Finito Steve, la stanchezza ci prende e siccome la strada per tornare in quel di Torino è lunga, decidiamo di tornare verso la macchina carichi di ricordi bellissimi e fieri del lavoro svolto.
Ora tocca montare tutti i video....ah già voi li avete tutti qui pronti per la visione :).
Gibson, nella sua storia centenaria, ha sempre pensato ai ragazzi e a chi si sta avvicinando al mondo della chitarra.
Fin dagli albori, infatti, ha accostato alle line "Lusso" di alcuni dei suoi strumenti più popolari a modelli Entri-level che però avessero standard qualitativi adatti a durare nel tempo.
Allora da questa necessità negli anni cinquanta naquero line quali la Special, la Junior per poi più recentemente aggiungersi la Studio.
Oggi analizzeremo la Special Junior.
La chitarra in questione veniva stock con un P90, già di per se potentissimo, ma comunque tagliente dovuto al fatto di essere un single coil....potenziato ma pur sempre una bobina singola soggetta al ronzio tipico.
Quella nel video invece ha montato un Super Distortion della Dimarzio, scelta del precedente proprietario.
Si tratta infatti di un usato garantito di Guitarshop http://guitarshop.it al preo incredibile di 650 Euro.
Il manico è un bel C medio cicciotto, non come un vero è proprio 60's che sarebbe come avere un tronco sotto le mani, ma presente.
Corpo e manico in mogano, tastiera in palissandro come nelle migliori tradizioni gibsoniane.
Il pickguard è bellissimo, puro stile anni 60.
Volume e tono per il singolo pickup.
Tono su cui soffermarsi a fare una riflessione.
Se abbassiamo il tono a circa 5, quindi della metà, non notiamo un'abbattimento totale delle frequenze come normalmente accade, ma un'arrotondamento delle medio/alte che dà un'ri più Humbucker classico.
Mentre se si abbassa a 3 abbiamo un suono humbucker manico convincente!! Anche se non abbiamo niente al manico!!
Quindi lavorando con il tono si ha tutto quello che visivamente manca sulla chitarra!
Nonostante poi le corde si aggancino solo sul bloccacorde l'intonazione è a 0 spaccato....perfetta.
Per anni ho avuto in mente di riprodurre, nel mio piccolo studio, una delle più belle trasmissioni musicali mai prodotte Rock Fujiyama!
Rock Fujiyama, programma che ha visto la sua ultima edizione nel 2009, proponeva giochi e invitati speciali del mondo della chitarra rock.
Mirabilmente condotto da Marty Friedman, aveva in se tutte le caratteristiche che mi piacciono in un programma, chitarre, humor e sopratutto giochi, tutto condito con un tocco sexy della cooconduttrice Shelly idol!
La trasmissione veniva arricchita dai numerosissimi ospiti che potevano essere locali (chitarristi Giapponesi) o vere e proprie star del calibro di Kerry King, Paul Gilbert e i Dragonforce per citare i più celebri.
Chicca anche la presenza di Rolly, attore, chitarrista, produttore Giapponese che con la sua simpatia riempiva quelli che potevano essere momenti meno esaltanti della trasmissione.
Quindi la domanda sorge spontanea....
Perchè non ricreare questo splendido show nel nostro paese?
Non è stato facile, ne privo di costi.
Abbiamo voluto ricreare l'aspetto ludico del programma, esptrapolandone tre giochi da proporre ai nostri ospiti.
Il primo è chiamato "Album Storici".
Io, dietro i concorrenti eseguo un pezzo presente negli album che sono esposti sul tavolo davanti ai concorrenti che, dopo aver buzzato dovranno individuarne la copertina di provenienza.
Il secondo gioco chiamato (From A to Z) invece è più complesso.
All'interno di una busta sono presenti 26 palline con sopra raffigurate le 26 lettere dell'alfabeto inglese.
Vengono estratte una una alla volta mostrandole ai due concorrenti che, se conoscono un'interprete il cui cognome (o nome della band) inizi con la lettera estratta, possono buzzare per poter prenotarsi.
Dovranno poi suonare un pezzo della Band o interprete che la lettera ha indicato per convalidare il punto.
Se questo punto il risultato fosse in parità, si passerebbe al terzo ed ultimo gioco chiamato "Spareggione"
Giulio, che conduce con me il programma, canticchierà un motivetto più o meno conosciuto che i due concorrenti dopo aver Buzzato dovranno riconoscere e quindi dirne il titolo.
Chi vince, riceverà premi di vario genere che variano da puntata a puntata (buoni sconto, magliette, plettri ecc..).
La prima puntata è andata in onda il 2 Novembre e avrà cadenza mensile, il vincitore finale avrà un maxi premio finale!!
Se vuoi partecipare contattami sia qui sul blog che sul canale youtube che trovi all'inizio dell'articolo.
Nel lontano 2007, Ibanez, fece combutta con Symour Duncan e disegnò una chitarra che cambiava tutti i canoni delle classiche chitarre di Hoschino.
Prodotta in Korea con standard qualitativi altissimi, la SZ320 (così come la più rifinita 520) aveva caratteristiche diametralmente opposte alle classiche Rg o S.
Il manico è un Set-in a scala corta (638mm), le corde passano attraverso al body, il manico è un simil Les Paul bello cicciotto in C.
I pickups sono Duncan/Ibanez, più cremoso e meno compresso al manico e bello spinto quello del ponte.
La chitarra suona come una Les Paul spinta dal sustain infinito grazie anche alle corde passanti.
L'elettronica ci propone il selettore a tre posizioni classico, manca però l'opzione dello split coil che su questo tipo di chitarre, non solo improntate al metal, mi sarei aspettato.
La linea Sz è stata apprezzata da tanti artisti nella sua breve vita (2009 ultima prodotta), Marty Friedman, quando era endorser Ibanez ha basato la sua Signature su questa linea!!
Voto 10
Unico difetto è la non presenza di uno split coil (ma non è difficile rimediare).
Oggi abbiamo in prova grazie a Guitarshop www.guitarshop.it, l nuova PRS custom 24 SE.
SE, inizialmente si riferiva a Santana Edition, adesso si riferisce alle linee più abbordabili dove SE prende la connotazione di Student Edition.
Il 2018/2019 segna un punto di svolta in queste linee, con l'introduzione di una migliore cura dei particolari legata ad una maggiore similitudine hai modelle più prestigiosi mericani.
Legni di qualità più pregiata (Mogano per il corpo, Acero figurato per il top, manico in acero, e tastiera in palissandro).
Finalmente abbiamo il logo Paul Reed Smith in corsivo come nelle americane.
I pickups sono gli 85/15 sia manico che ponte, caldi rotondi con la possibilità di splittarli tirando in su il potenziometro del tono con suoni single coil particolarmente convincenti.
Voto 8.5
Una vera mescola delle due chitarre più famose del mondo, con un'estetica unica che è ormai un must da più di trent'anni!
Cura dei particolari al massimo, manico scorrevolissimo e comodo.
Vi lascio alla scheda tecnica.
Firmato.
Umby
Tech Specs
Body Type:Solidbody
Body Shape:SE Custom 24
Left-/Right-handed:Right-handed
Number of Strings:6
Body Material:Mahogany
Top Material:Figured Maple veneer
Body Finish:Gloss Acrylic Urethane
Color:Trampas Green
Neck Material:Maple
Neck Shape:Pattern Wide Thin
Radius:10"
Fingerboard Material:Rosewood
Fingerboard Inlay:PRS Birds
Number of Frets:24, Medium Jumbo
Scale Length:25"
Nut Width:1.6875"
Nut Material:Synthetic
Bridge/Tailpiece:PRS Molded Tremolo
Tuners:PRS Designed
Neck Pickup:85/15 S Bass Humbucker
Bridge Pickup:85/15 S Treble Humbucker
Controls:1 x master volume, 1 x master tone (push/pull coil-tap), 3-way blade pickup switch
Il mondo economico sta impazzendo, c'è sempre più gente ricca e gente sempre più povera.
Purtroppo faccio parte della seconda categoria :(
Ma si sa, il povero aguzza l'ingegno, spulcia, ricerca ciò che con il suo intelletto possa far fruttare per arrivare in alto.
Durante la mia continua ricerca di strumenti economici alla portata di tutti, spesso mi sono imbattuto nella linea Classic Vibe della Squier.
La Classic Vibe è una serie di chitarre che non copiando perfettamente, prende spunto dalle specifiche delle chitarre prodotte nel 50/60/70, portandole ad un livello budget adatto a chi ammira lo stile vintage.
Oggi abbiamo la Telecaster che si rifà agli anni 50'
Manico e tastiera in un pezzo di acero, corpo in ontano, due pickups single coil alnico 5, ponte a tre sellette in ottone, selettore tre posizione e i classici volume e tono.
E' una chitarra che suona certamente brillante, soprattutto quando si parla del pickup al ponte che è molto potente e compresso.
Al manico il suono si ingrossa, prende le tinte scure, ma sempre esaltando le armoniche twang che a chi ama la Tele cerca.
La posizione centrale è nasale, perfetta per chi affronta lo slide, per lo stile country tipo Danny Gatton o Albert Lee.
Nel complesso è ben costruita, pulita, dall'aspetto originale anche esaltato dalle meccaniche rotonde tipo vintage.
Tiene perfettamente l'accordatura, anche se l'intonazione è meno precisa di un ponte a sei sellette individuali.
Il prezzo, sempre da guitrshop www.guitarshop.it, è di 460 Euro con due anni di garanzia, mentre il mio voto è 7.8
Marshall, rimane il marchio di amplificazione per chitarra più conosciuto e blasonato nel mondo.
Per riuscire a rimanere al top, tra la miriade di nuove proposte che ogni mese escono a disposizione dei chitarristi di oggi, bisogna rinnovarsi guardando al proprio passato.
Passato glorioso ma che oggi, con l'avvento di generi nuovi, ha bisogno di prestazioni aggiornate.
Il DSL40 da proprio queste opzioni.
Si può dire che questo ampli totalmente valvolare (tre ECC83 pre e due EL84 finali) abbia ben più dei due canali che nominalmente conta.
Infatti si presenta con tre stadi di Gain selezionabili con due interruttori nella gain section, quindi abbiamo:
1) Clean
2) Crunch
3) Lead 1
4) Lead 2
Di conseguenza possiamo dire che l'ampli conta con quattro canali (anche se in realtà sono due).
Presenta un riverbero integrato con due tipi di settaggi Classic e Ultra, dove Classic ha un suono più classico mentre l'Ultra aggiunge quantità di riverbero praticamente Gilmouriano.
Il crunch è quel che si suol dire Classic Rock, gli AC/DC escono fuori da soli, cattivo al punto giusto ha la cremosità di una Testata con un wattaggio superiore.
Una delle cose che più mi ha colpito di questo combo 40Watt, è la possibilità di commutare la potenza a 20 Watt con una semplice regolazione sul retro, così da permetterne anche un uso casalingo a volumi più ridotti senza intaccare la qualità sonora.
Mentre i Lead 1 e Lead 2 donano quantità di distorsioni adatte a tutti i generi dal Rock al Metal.
Vi lascio tutte le specifiche in questa scheda in basso.
Il mio voto è 9,5
CANALI 2
WATT: 40W
INPUTS: 1
CONTROLLI: VOLUME x 2, GAIN, PRESENCE, BASS, MIDDLE, TREBLE, DEEP, TONESHIFT, Reverb X2, Clean/Crunch, OD1/OD2, Pentode/Triode
CONI 1 x 12"
OUTPUT: CONI 80W CELESTION Seventy 80
IMPEDENZA 16 Ohm
PREAMP: 3 x ECC83
POWER AMP: 1 x ECC83 - 2 X EL84
FOOTSWITCH: PEDL-90003 Incluso (1 Way Channel - No LED)
DIMENSIONI in mm: 455 x 430 x 240 (Base x H x Profondità)
In occasione del NAMM dell'87, Ibanez, creò un vero putiferio nel mondo chitarristico.
Dopo la recente introduzione di Steve Vai nel palmares di artisti affiliati alla casa nipponica, la direzione commerciale decise di introdurre una linea di chitarre chiaramente ispirate alla signature di mr. Vai, spersonalizzando alcuni dettagli che rendevano unica la jem e facendo si che si potesse commercializzare al grande pubblico.
Nacquero cosi le Ibanez RG di cui la 550 risultò essere la più ammirata da tutti.
Intelligentemente, in un momento che tutti i brand fanno le riedizioni dei loro passati modelli, anche Ibanez ha deciso di reintrodurre la 550 appellandola Genesis (da genesi, creazione), copiando il più possibile tutte le specifiche dell'87.
Vi elenco le specifiche qua sotto.
SPEC
neck type
Super Wizard 5pc neckMaple/Walnut
top/back/body
Basswood body
fretboard
MapleBlack dot inlay
fret
Jumbo frets
bridge
Edge tremolo bridge
neck pickup
V7 (H) neck pickupPassive/Ceramic
middle pickup
S1 (S) middle pickupPassive/Alnico
bridge pickup
V8 (H) bridge pickupPassive/Alnico
hardware color
Black
NECK DIMENSIONS
Scale :
648mm/25.5"
a : Width
43mm at NUT
b : Width
58mm at 24F
c : Thickness
17mm at 1F
d : Thickness
19mm at 12F
Radius :
430mmR
Il corpo in tiglio è leggero ma non tanto da sembrare un "giocattolino", il super Wizard è comodissimo anche se più piatto rispetto a quelle originali dell'87 (una delle poche differenze vere).
I pickups sono i miei preferiti (non ridete) i V7 e V8 humbuckers e l'S1 nella posizione centrale.
I V7 e 8, sono definitissimi un pelo più compressi di quelli dei primi anni novanta (che preferisco), ma donano un suono ricco e corposo anche sulle frequenze basse cosa non comune su queste chitarre che sono sempre state caratterizzate più dalle medio/alte.
La tastiera in acero è una vera Ferrari, con un radio piattissimo di 430mm (raggio) si possono ottenere delle action millimetriche senza avere il minimo fret buzz.
Tra l'altro viene settata dalla fabbrica in modo splendido.
L'Edge tremolo è una cannonata, perfettamente preciso ritorna in posizione magnificamente senza scordare lo strumento neanche dopo l'abuso di leva.
Le cinque posizioni del selettore, ci dona una vastità di suoni immensa, dal tipico Humbuckerone alle posizione intermedie dal carattere Funky!
Insomma che dire una vera bomba, sparata a velocità supersonica subito disponibile daGuitarshop (http://guitarshop.it) al prezzo più basso che possiate trovare in Internet
Siamo mancati per un pò di tempo tra le pagine di Guitartechnician, in quanto abbiamo avuto una intensa produzione di video più complessi dei precedenti che hanno richiesto un maggiore impegno del previsto.
Detto questo però intendiamo riprendere l'attività di scrittura su questo blog perchè sappiamo essere molto apprezzato da tutti voi lettori.
Oggi, per ripagare questo affetto, abbiamo per voi una meravigliosa Sterling JP157, la signature guitar di uno dei chitarristi più apprezzati di tutto il panorama PROG/METAL, John Petrucci.
Il virtuoso Italo Americano ha un lungo rapporto con il brand Music Man, che notoriamente facendo chitarre boutique, hanno un costo abbastanza fuori portata ai più.
Per questo motivo Petrucci ha voluto implementare dei modelli più economici, made in Cina, ma con massima attenzione ai dettagli sotto il brand affiliato a Music Man, Sterling.
La linea JP conta vari modelli a sei corde, ma oggi, abbiamo optato per l'opzione a sette corde per darci quel extra range di frequenze basse.
La JP157, conta di un corpo in mogano con un sottile top in acero marezzato rifinito satin che gli dona un'aria heavy ma di classe.
Il manico è in acero cosi come la tastiera, con intarsiato al primo tasto lo stemma fatto a scudo del proprio Petrucci che impreziosisce il suo aspetto.
L'elettronica è Sterling che presenta due Humbuckers con la possibilità di avere due voicing, un suono passivo e, usando il tap sotto il potenziometro del volume, un suono attivo boostato e compresso per sopportare e risaltare le grandi distorsioni.
Tutto questo viene alimentato da una batteria 9 Volts situata nel retro vicino alla cavità delle molle del ponte.
Ponte stile Music Man, con la possibilità di tirare la leva alzando il pich, grazie allo scasso posteriore che permette questa opzione.
Molto fluido e grazie alle meccaniche autobloccanti, la chitarra, rimane perfettamente accordata.
Il suono è veramente enorme e di qualità, le frequenze basse sono chiare e definite anche ad alte distorsioni.
Applicando il Boost poi, abbiamo un'incremento di medie impressionante oltre che ad una compressione dei bassi che ci dona ulteriore definizione e attacco quando plettriamo.
L'Humbucker al manico è caldo ma deciso e risponde benissimo all'alternate picking facendo percepire un'attacco preciso e immediatamente presente.
Insomma questa posso dire essere una delle chitarre Top recensite sul nostro blog, il voto quindi non potrà che essere alto.
VOTO 9.5
Ringraziamo ancora Guitarshop (guitarshop.it) per averci dato la possibilità di mettere le mani su questo meraviglioso strumento.