mercoledì 24 ottobre 2018

Ibanez AZ224F la versatilità fatta chitarra!

(clicca sul video!)
Iscriviti al nostro canale youtube 
dai anche un'occhiata al sito http://guitarshop.it


Quando un paio di anni fa usci la linea AZ di Ibanez avevo già intuito che sarebbe stata una vera e propria rivoluzione che mi ricordava l'introduzione della serie RG.
Infatti due anni dopo, siamo qui ad ammirare quanti artisti del calibro internazionale hanno scelto questo strumento come base per creare le loro signature.
La linea è meno aspra delle RG, completamente nuova che si avvicina più ad una Strato che ai classici appuntiti di casa Hoschino.
I manici sono completamente rinnovati sia come forma (un C Fenderiano) che come materiali, introducendo l'acero Roasted (arrostito), quindi "cotto" ad alte temperature che permette di eliminare totalmente l'acqua presente nel legno rendendolo molto più stabile agli sbalzi di temperatura.
Il corpo è in Tiglio (leggero) con un top in acero super fiammato.
La vera novità è l'elettronica!
Tre Seymour Duncan (Hyperion) in configurazione SSH sono sistemate su un pickguard ridisegnato per la linea AZ.
IL selettore a 5 posizioni donerebbe già cosi una varietà sonora impressionante, ma non finsce qui! Tra il volume e il tono troviamo un piccolo Switch che permette di modificare il circuito fornendo ulteriori 4 combinazioni diverse e uniche.
Vi lascio qui a lato lo schema delle posizioni.
Il suono è spettacolare siamo davvero colpiti sia sul pulito che sul distorto, ci ricorda una Strato che si è imbottita di steroidi pur mantenendo un calore che solo Duncan riesce a dare.
Le configurazioni sonore sono impressionanti si passa da suoni tipo Tele all'Humbuckerone tipo Les Paul.

Tutti i suoni Split Coil non perdono magicamente di volume, evitando quel fastidioso inconveniente di dover alzare i nostri DB quando splittiamo.
Meccaniche autobloccanti, roller string reteiners, ponte specialmente disegnato rendono la chitarra praticamente inscordabile neanche se abusiamo della leva!!!
Non so cosa dire, Guitarshop (http://guitarshop.it) ci ha davvero fatto un regalo facendocela provare, su questo blog abbiamo provato più di 140 strumenti di tutte le marche, ma non avevamo mai dato come voto un 10 pieno, be è ora di sbilanciarci!
Voto 10.

Firmato.
Umby

giovedì 18 ottobre 2018

Ibanez RGRT621DPB (Catalogo 2018)

(Clicca sul Video)
Iscriviti al canale Umberto Ronco per tanti altri video sul mondo
della chitarra!

Oggi iniziamo una serie di video dedicati al catalogo 2018 di Ibanez che ci accompagnerà tra le novità di quest anno che hanno vinto il premio produttore della NAMM.
Ricordiamo che lo strumento è prestatoci da http://guitarshop.it
La prima chitarra recensita è la Ibanez RGRT621DPB, chitarra dal design classico della casa di Hoscino ma che nasconde delle caratteristiche uniche.

Prima di tutto abbiamo un manico Wizard III in acero e noce (per rinforzare) con una lavorazione Neck Thru ovvero che continua lungo tutto il corpo e che dona un sustain nettamente migliorato.
Il manico si discosta dal tipico palissandro in favore di  un particolarissimo Jatoba (ciliegio brasiliano) scala 25,5.

Le ali del corpo che sono attaccate al manico passante sono in mogano, mentre il top è in radica di pioppo che dona quel particolare pattern che nel colore Blue Lagoon Burst quasi rendendolo tridimensionale.

L'eletronica è d'eccezione! Due Dimarzio Tone zone al ponte e Air Norton al manico, fanno un lavoro magnifico anche aiutati dal selettore 5 posizioni che dona sial il full blast dell'Humbucker che i cristallini Single coil nelle posizioni 2 e 4 (Split Coil).
Il ponte fisso poi con le corde che passano attraverso al corpo/manico della chitarra da un sustain infinito anche se usiamo un'action bassa da shreed!!


Oltre ad essere bellissima da vedere, posso dire che è una vera e propria rivoluzione di questa linea.
Questa chitarra dona una pletora infinita di suoni, dal metal a rock classico passando se vogliamo al blues!!
Il mio voto è molto alto oggi.
Voto 9+

Firmato.
Umby

martedì 11 settembre 2018

Recensione: Ibanez JS1200 CE

(clicca sul video)
iscriviti al nostro canale youtube!

Come primo articolo dopo la pausa estiva abbiamo voluto strafare!
Infatti oggi, per la gioia dei virtuosi delle sei corde, abbiamo l'Ibanez Js1200ce.

L'Ibanez JS1200 è una delle signature guitar del leggendario chitarrista nordamericano Joe Satriani.
Anche se la musica di Satriani è contraddistinta da un'elevato virtuosismo e abilità tecnica, come vedremo, questa chitarra mescola componenti tecnologiche moderne a specifiche vintage in modo da dare a chi compra questo strumento una pletora di suoni enorme.

(In fondo all'articolo potrete trovare la lista delle specifiche completa)

Il corpo è in Tiglio, un legno molto apprezzato in liuteria per la sua risonanza e per il buon rapporto tra frequenze basse e medie.
Il manico in acero con tastiera in palissandro è un'anomalia per i soliti standard ultrasottili dei manici Ibanez, infatti, sembra più di avere una Stratocaster che una chitarra della casa di Hoscino.

La vera sorpresa è l'elettronica.
La JS1200 monta due pickups Dimarzio, al ponte, il modernissimo FRED che ha caratteristiche aggressive  con frequenze medie molto presenti e al manico il magnifico PAFJOE.
Il PAFJOE è in assoluto uno dei migliori humbukers provati fino ad adesso su questo blog.
Bilanciatissimo in tutte le frequenze, caldo, non eccessivamente compresso ha un buon output di uscita come un vecchio PAF Gibsoniano.
Mi piacerebbe sentirlo montato su una Les Paul!

Il ponte è un Edge o come lo chiamo io un Floyd Rose potenziato.
Stabilissimo, facile da regolare, ritorna perfettamente in posizione donando (se ben settato) un'accordatura perfetta anche dopo un'utilizzo intensivo.

I pickups sono anche splittabili con un push/pull sotto il potenziometro del tono.
La vera novità è nascosta sotto il potenziometro del volume, qui troviamo un' altro push/pull che attiva un effetto di High Pass filter che filtra le altissime e bassissime frequenze donando al suono una pulizia cristallina.
Molto molto utile nella registrazioni o nei pezzi con un cruch per dare corpo.

Questa chitarra, come tutte quelle provate l'anno passato, sono gentilmente prestatici da Salotto Musicale Merizzi (merizzishop.com) e anche la JS1200 CE è subito disponibile al prezzo di 1990 EURO nuova con custodia rigida e garanzia due anni!!



Body
Body type:
Solid body
Body material:
Basswood
Neck joint:
Tilt Joint
Bridge:
2004–2009: Edge Pro tremolo
2010–2017: Edge tremolo
Hardware color:
Chrome
Neck
Neck type:
JS Prestige
Neck material:
1-piece maple
Scale length:
648mm/ 25½"
Fingerboard material:
Rosewood
Fingerboard inlays:
Abalone dot
Frets:
22 / Dunlop 6105 (narrow & tall)
Nut:
Top-Lok III
Machine heads:
Gotoh SG381
Electronics/ Strings
Pickup configuration:
HH
Bridge pickup:
DiMarzio FRED passive/ alnico
Neck pickup:
DiMarzio PAF Joe passive/ alnico
Controls:
1 volume (w/ high pass filter push/pull) / 1 tone (w/ coil-split push/pull) / 3-way toggle
String gauge (factory):
.009–.042


Il mio voto a questa chitarra è uno dei più alti mai avuti su questo blog.
Voto 9.5

Consigliatissima!

Firmato.
Umby

giovedì 2 agosto 2018

Washburn Parallaxe PXL200

(clicca sul video)
Iscriviti al canale youtube

Ho tardato un pochino a scrivere la recensione di questa chitarra perchè con le vacanze di mezzo e i miei meravigliosi due figli, ha avuto poco tempo.
Ma adesso è arrivata l'ora di scoprire le carte di questa meravigliosa PXL200 della linea Parallaxe di Washburn
Questa chitarra ha un look lussuoso e al primo sguardo si vede già che sarà una chitarra dalle specifiche quasi imbattibili per il prezzo che alla fine andremo a vedere.


Manico in mogano cosi come il corpo, top in acero fiammato (tridimensionalissimo), paletta anche essa con un top di acero flame.
Della scelta di legni spicca sopratutto la tastiera in ebano, che per una chitarra della fascia di prezzo medio/bassa, è molto raro da trovare.
Altra cosa che spicca è il capotasto in grafite, che facilita non poco la stabilità dell'accordatura.
L'elettronica è di prim'ordine, Due Humbukers Duncan Designed, ponte Tune-O-Matic, meccaniche 18/1 Grover!!!!
Gli enlay sul manico sono veramente ben fatti senza sbavature con un lavoro di fret estremamente curato.
Una cosa che è anche da notare è il disegno e l'ergonomia che la Washburn ha voluto dare alla PXL200. 
Il manico è incollato e si inserisce nel corpo molto comodamente grazie a un All-Axess e sulla pancia hanno aggiunto un contour che facilita la posizione da in piedi.
Il suono non delude le aspettative, il pickup al ponte è una bomba di medie ricorda un Gibson 490.
Devo fare però un'appunto a quello del manico, poco incisivo rispetto a quello del ponte anche se ha un suo carattere, più rotondo e meno incentrato sulle frequenze medie.
Al tatto è davvero facile da suonare, con un manico in C più Fenderiano che Gibsoniano nonostante le fattezze espressamente marcate del brand di Nashville.
Nonostante il vostro redatore non sia un'amante dell'ebano, la tastiera è perfetta e scorrevolissima, gli inlay sono originali e belli da vedere anche per il player.
E' giunto il momento di svelare il prezzo!! Salotto Musicale Merizzi propone questo strumento a 650.00 Euro custodia compresa nel prezzo.
Il mio voto è 8'00 se il pickup del manico fosse stato più incisivo il mio voto sarebbe stato più alto, anche se è una valutazione personale.

Firmato.
Umby 

martedì 10 luglio 2018

Ibanez RGIB6

(clicca sul video)
Iscriviti al canale Umberto Ronco

In queste giornate calde, abbiamo deciso di scendere ancora di più verso l'inferno del metallo pesante e per farlo abbiamo scelto una chitarra baritono per chi non si accontenta e ama droppare le accordature.
La chitarra di oggi è l'Ibanez RGIB6 che fa parte della linea Iron Label, nate per il Metal e i generi Heavy affini.
La RGIB è una chitarra potentissima, grazie hai sue due Humbuckers EMG 81 al ponte e 60 al manico, che danno una brillantezza e una compressione unica.
Il ponte Gibraltar II fisso è solido e facilissimo da settare sia per le sellette individuali che l'altezza generale per un'action volendo bassissima!
La scala del manico 28" sembra essere a meta trà una chitarra e un basso ma non scompone assolutamente la tecnica di chi non ne ha mai provato una baritono, oltretutto il radio di 15.75 facilita qualsiasi tipo di esecuzione.
Suona davvero maestosa, potente e cattiva.
Risaltano le frequenze medio/basse che hanno un carattere tipicamente Ibanez, quando si passa al pickup al manico si riesce anche ad avere un calore inaspettato non sempre tipico di queste chitarre.
E' presente anche un Killswich per divertirci alla Tom Morello.
Salotto Musicale Merizzi, propone wuesta chitarra ad un prezzo unico 500 Euro, vi lascio il link di mercatino musicale dove potrete trattare direttamente con me questo splendido pezzo:
Vediamo la lista delle specifiche!

Firmato.
Umby

  • Body Type:Solidbody
  • Body Shape:RG
  • Left-/Right-handed:Right-handed
  • Number of Strings:6
  • Body Material:Basswood
  • Color:Black
  • Neck Material:3-pc Maple/Bubinga
  • Neck Shape:Nitro Wizard
  • Radius:15.75"
  • Fingerboard Material:Jatoba
  • Fingerboard Inlay:Dots
  • Number of Frets:24, jumbo
  • Scale Length:28"
  • Nut Width:1.77"
  • Nut Material:Plastic
  • Bridge/Tailpiece:Gibraltar Standard II bridge
  • Number of Pickups:2
  • Neck Pickup:EMG 60 Active Humbucker
  • Bridge Pickup:EMG 81 Active Humbucker
  • Controls:Master volume, killswitch, 3-way pickup selector
  • Manufacturer Part Number:RGIB6BK

martedì 12 giugno 2018

Palmer ES 335 "Un lusso a poco prezzo"

(clicca sul video)
E iscriviti al canale youtube

A volte il lusso si trova dove meno ce lo aspettiamo, in questo caso l'eleganza, la perizia costruttiva, il suono e l'immagine a prezzi stracciati la ritroviamo in una copia della 335 dei primi anni ottanta firmata da Palmer!
Palmer attualmente produce ampli e chitarre  boutiuque negli stati uniti ma, per un brevissimo periodo ha, come molte altre ditte, copiato i grandi classici americani creandoli nel lontano oriente.
Palmer voleva qualità nei suoi strumenti è per questo ha scelto come luogo di produzione il Giappone, che era già avvezzo alle copie sia di Gibson che di Fender.

La chitarra che abbiamo oggi è veramente interessante, rifinita molto bene e dal suono pregevole.
Anche i legni sono di un certo livello, infatti la chitarra ha manico, fondo, fasce e top interamente in mogano!
Anche il blocco centrale su cui sono montati i pickups è un pezzo unico di mogano, lo si può anche intuire dal peso che non è uno dei più leggeri.
L'Hardware è standard con due Humbukers selezionabili tramite un selettore tre posizioni, volume e tono per ogni microfono, e un ponte tipo tune-o-matic un po più massiccio di quelli di casa Gibson.
La tastiera è in palissandro con segna tasti Dot (puntini non block tipo Les Paul per intenderci) molto scorrevole equipaggiata con medium frets ben levigati e settati.
La cosa che sorprende più di ogni altra cosa è il suono, il pickup al manico è un flauto! Suona dolce sia con la distorsione che da pulita magari chiudendo i toni (molto efficaci) per avere un suono più Jazz.
Quando di passa alla posizione del ponte si può respirare aria, il suono è sempre caldo ma risponde benissimo al nostro tipo di plettrata, insomma se ci diamo secco tira fuori un ruggito da leonessa!
La tenuta dell'accordatura è incredibile anche dopo alcuni pezzi con bending alla Gilmour rimane perfetta, le meccaniche marchiate con una P sul retro fanno un lavoro eccezionale.

In sostanza, una copia di una 335 a 350 Euro è un conto, una Palmer di questa qualità costruttiva e sonora è tutta un'altra cosa.
Sono stato piacevolmente colpito da questa chitarra non riesco più a fare a meno di suonare lick alla BB King con qualche incursione alla Alvin Lee ( Ten Years After).
Voto 9,00

Firmato.
Umby











(da notare la venatura tipica del mogano)






mercoledì 16 maggio 2018

Gibson Les Paul 56' "Showcase Edition"


(clicca sul video)
e iscriviti al canale 


Nel 1952 una rivoluzione avveniva nel mondo chitarristico che avrebbe rivoluzionato sia il modo di suonare che l'intero modo di concepire il nostro strumento, nasceva la Gibson Les Paul.
Era molto diversa da quella che siamo abituati a vedere come standard, prodotta in un unico colore Oro (da qui Gold Top), nasceva con un ponte a trapezio che ricordava un po ancora le hollowbody precedenti, dei pickups P90 (i P.A.F. verranno introdotti solo nel 57).
Non si può dire che, nell'anno della sua introduzione, la Les Paul sia stato un vero successo anche colpa di alcuni errori costruttivi che non facilitavano il lavoro alle nuove generazioni di chitarristi.
Il ponte a trapezio, oltre a non poterlo intonare, dava grossi problemi di action che non si poteva abbassare più di tanto.
La Les Paul del 52' anche se è sempre un pezzo da collezione molto ricercato ancora adesso non può competere per prezzo con le sorelle che arriveranno alcuni anni dopo. Per sfatare il mito "più vecchia è più vale!
Gibson, accortasi del problema prova a rimediare un paio di anni do po (1954) con alcuni cambiamenti, il più significativo è appunto il ponte.
Come possiamo notare dall'immagine a lato Gibson tolse il ponte trapezoidale per inserire un semplice stop tail (usando il metodo Wraparound per montare le corde) angolandolo per dare una "parvenza" di intonazione migliorandola ma non riuscendo ancora ad essere ai livelli della sua maggiore concorrente che in quell'anno nasceva, La Stratocaster!
Due anni dopo, gli ingegneri Gibson inventarono il ponte Tune-O-Matic che consentiva una buona regolazione dell'intonazione e uno dei primi modelli a sperimentarlo fu proprio la Les Paul.
Finalmente arriviamo alla chitarra presentata nel video di oggi ovvero la Les Paul del 56'
Ovviamente, dato che questi strumenti attualmente hanno prezzi inestimabili, abbiamo in mano una versione creata nell'88 edizione "Showcase edition" limitata a 250 esemplari nel mondo e firmata personalmente da Les Paul in persona....mica bruscolini.
Questa reissue nata prima dell'attuale Custom Shop è una chitarra magnifica accuratissima a riprodurre le originali nei minimi dettagli.
Tastiera in Brazilian Rosewood, un manico in mogano bello ciccio sotto le mani (50' style), due single coils P90 al manico e al ponte e il ponte tune-o-matic di cui abbiamo tanto parlato fino ad adesso che rappresenta il maggiore avanzo tecnologico introdotto dal 52'.
Ad impreziosire il tutto sul battipenna reca la firma di Les Paul in persona in indelebile nero.
Si può pensare che i P90 facciano suonare questa chitarra sottile e alcuni potrebbero storcere il naso sopra tutto gli amanti delle classiche Standards con Humbuckers, niente di più lontano dalla verita!
Questa 56' suona enorme, con un po di brusio dovuto alla bobina singola ma con un carattere unico!
Il pickup al manico è caldo, presente e forse persino con un suono più rotondo di un Humbucker!
Il microfono al ponte invece è tagliente con carattere, perfetto per bucare il mix in qualsiasi pezzo rock di qualsiasi epoca.
Si comporta bene con distorsioni elevate ma il suo territorio preferito è il Crunch, dove riescere ad esprimere tutte le sue armoniche ricche e colorate.
Devo ammettere di essere stato colpito da questa chitarra sia per estetica che per suono! Capisco il suo valore collezionistico che oggi giorno si avvicina ai 5000 Euro!
Voglio ancora ringraziare il mio amico Costanzo per avermi dato la possibilità di recensire uno strumento così pregiato!

Firmato.
Umby