Pur essendo sempre stato un melomane (colui che ama la musica non le mele), non sono mai stato un'amante dei concerti dal vivo.
Cioé, non é che non mi piaccia vedere i miei idoli da breve distanza o avere nelle orecchie un volume bestiale che ti fa rimbombare lo sterno, solo che non mi piace la calca di gente intorno e l'avere magari un capellone che ti impalla la vista di metá palco.
Questo non vuol dire però che nella mia vita me ne sia stato con le cuffiette addosso o nel chiuso di una stanza ad ascoltare i miti del rock.
Nonostante non abbia visto i miei miti principali, i Queen, sono comunque riuscito a vedere alcuni concerti davvero interessanti non necessariamente dello stesso genere.
Qui vi elenco un paio di ottime esperienze:
1) John Scofield
Grazie ad uno zio acquisito (un amico di mio padre), quando John Scofield venne a Torino non persi l'occasione di andarlo a vedere.
Il concerto si tenne in un auditorium (scusatemi ma non ricordo quale) e Scofield si presentava con un trio.
La cosa che mi fece impressione fu che il palco era davvero grande e il gruppo al completo ne occupava solo una piccola parte al centro di esso.
La strumentazione era incredibilmente ridotta, il bassista era attaccato direttamente all'ampli e Scofield dopo essere passato in circa quattro pedalini boss (o marche affini) entrava in un twinreverb della Fender.
IL twin era microfonato come il resto del gruppo ed entrava direttamente nell'impianto abbastanza limitato di wattaggio (essendo un'auditorium che fa dell'acustica il suo punto forte).
Sin dal primo pezzo fu un colpo allo stomaco! Un playing fantastico, un suono ottimo nonostante la strumentazione limitata, pezzi fusion complessi e ricchi e un'allegria di suonare come quella di un ragazzino alle prime esperienze live.
Verso la fine fece salire un trombettista degno di dividere il palco con la leggenda della chitarra Newyorkina.
Tutto il concerto fu condito con alcune battute di spirito e umorismo.
Voto 8.5
2) Steve Vai
Nel 2001 all'Alcatraz di Milano ho avuto la possibilità di vedere uno dei miei miti chitarristici che più ho idolatrato, e talvolta imitato, della mia vita; Steve Vai.
Il tour del 2001 servì a Vai per promuovere il suo ultimo disco di allora "Real Illusion: Reflections" e quindi come c'era da espettarsi, avrebbe riproposto i pezzi al suo interno più i classici del suo repertorio.
Ad aprire il concerto ci fù l'esibizione di Eric Sardinas, chitarrista amante dello slide e del blues del delta la cui tecnica innovativa lo ha portato a scoprire altre sonorita in questo genere.
Sardinas in mezzo allo spettacolo, preso da un delirio di onnipotenza musicale, si mise a cavalcioni su uno del pubblico e si fece portare in mezzo al parter in una specie di giro d'onore senza smettere di suonare neanche un secondo......epico!
Ma ecco il piatto forte!
In un tripudio di luci ed effetti sonori Steve Vai fece la sua comparsa e con Shy Boy (pezzo di Davd Lee Roth) iniziarono due ore di goduria chitarristica.
Tra chitarre a led, effetti laser, fumogeni e cambi di costume praticamente ogni due pezzi il concerto si scaldò tantissimo fino ad arrivare al punto che la gente rimase a bocca aperta qando i tre chitarristi presenti sul palco Dave Weiner, Vai, Tony Macalpine si scambiarono battaglie chitarristiche furiose un pò come a congedarsi dal pubblico.
Di quella sera ricordo interpretazioni magistrali quali "Wispering a Prayer", "For The Love Of God" e "Building the Churc"
Voto 10
Un vero intrattenitore di folle!
3) Deep Purple
Sotto uno scoscio d'acqua incredibile con lampi e tuoni che invadevano il cielo, nella lugubre location del manicomio di Collegno ho avuto l'esperienza mistica di vedere i Deep Purple!
Devo ammettere di non essere mai stato un fan di Blackmore (sarà perche non sprizza simpatia) ma se c'è un chitarrista che mi piace è Steve Morse!
Non ricordo chi aprisse il concerto, quindi non devono avermi colpito molto, ma quando iniziarono i Purple si scatenò un nubifragio.
Nel parter eravamo in mezzo al fango, l'acqua cadeva copiosa, tentai di ripararmi sotto un telo che uno del pubblico aveva tirato, l'idea sarebbe stata buona se uno del mezzo non avesse deciso di scolare il liquido in mezzo al telo direttamente sulla mia testa.
Visti noi poveri sudditi del Rock, Gillan, decise di aprire sul palco una bottiglia d'acqua e di rovesciarsela sulla testa esclamando....."adesso sono come voi!".
Rapido cambio di maglietta (d'altronde hanno anche la loro età) e giù di nuovo con i classici che li hanno resi famosi.
A parte Morse che subentrò dopo nella formazione ho ancora avuto l'onore di sentire l'organo di John Lord!
Voto 9.
Immensi e anche immersi nell'acqua.
Ci furono altri concerti memorabili, come quello dei Punkreas all'Hiroscima dove il mio amico Silvano riusci a staccare una ciocca di capelli dred del bassista che si era lanciato tra il pubblico.....ma questa è un'altra storia.....
(Oddio glie li ha staccati tutti!!!....No solo gli anni che pasano).
Firmato
Umby.
domenica 21 giugno 2015
venerdì 12 giugno 2015
Mettere i vostri pezzi su Itunes, Spotify, Amazon, Google Play in una mossa.
iscriviti al canale youtube!
Il problema della maggior parte dei gruppi o degli artisti che vogliono vendere la propria musica e avere un minimo di ricavi in maniera facile, è che le procedure di stampa dei CD non è proprio a buon mercato.
Questi costi elevati annullano i già minimi guadagni che un musicista può avere nell'inizio della sua carriera, senza contare se siete cosi ligi da pagarci anche le tasse.
Questo problema non affetta solo chi inizia, ma anche le grandi etichette produttrici nello show business e quindi si sono create alternative online di vendita, chi più chi meno, interessanti.
Le quattro piattaforme di vendita principali sono Itunes, Spotify, Amazon, Google Play hanno ognuna di loro differenti modalità e commissioni sul venduto.
Il problema di alcune di queste piattaforme, non specifico, non sono accessibili da tutti e bisogna passare da dei produttori che si occupino di voi, conseguentemente i vostri ricavi saranno minori dato che in qualche modo dovrà vivere quell'uomo li.
Allora la domanda del giorno è: C'è un modo economico per poter guadagnare avendo pieno accesso a quelle piattaforme senza rinunciare alle royalties? (Diritti sui pezzi).
La risposta è si basta iscriversi a DISTROkid!
Distrokid, con solo un pagamento annuale di 19,99 dollari vi darà la possibilità di uplodare tutti gli album che avete creato (altri siti vi permettono solo un album), la conservazione del 100% dei guadagni della vendita, accesso agli archivi sharzam, una velocità di upload e visualizzazzione 20 volte superiore alla concorrenza.
Dunque se avete un album vi consiglio vivamente questo sito perchè credetemi non troverete di meglio per vendere online!
Sotto vi riporto il link del sito dove potete effettuare la registrazione.
https://distrokid.com/?c=jared20
Voto: 10
Vale la pena anche solo farsi un giro a vederlo.
Firmato
Umby
lunedì 8 giugno 2015
Digitech Drop
Ricorrendo la data storica del 4 giugno, compleanno del vostro blogger, mi sono voluto fare un regalo e tra diverse opzioni (avevo in mente un Boss RC Looper), ho scelto di regalarmi il Digitech Drop.
Questo magnifico pedale permette di scalare la nostra accordatura di addirittura un'ottava a semitoni per volta, questo significa che avremmo a disposizione, senza cambieare chitarra, tutte le accordature basse senza dover girare nemmeno una meccanica.
Facciamo un'esempio pratico: siamo nel mezzo di una session in standard tuning, il vostro prossimo pezzo è Purple Haze di Hendrix e volete farlo nella tonalità originale (Mi bemolle), bastera settare il Drop un semitono sotto (girando di uno scatto il potenziometro del pedale) e....voilà accordati in Mib standard.
Ma siccome siete chitarristi polivalenti e nessun genere vi spaventa, volete eseguire un set di Numetal (genere famoso per usare accordature bassissime tipo standard Do), basterà girare il potenziometro di quattro toni e avrete un'accordatura standard Do.
A mio personale avviso fino a Do il pedale ha la sua massima utilità e copre bene tutti i range sonori.
Sorpassando i quattro toni, si entra nel territorio delle chitarre baritono abbastanza bene ma sinceramente sarebbe meglio munirsi veramente di una baritono se si affrontano alcuni generi molto heavy.
Tra le opzioni selezzionabili, girando al massimo il potenziometro arrivando all'ultima opzione avremmo il suono dry della chitarra più l'ottava bassa e da un effetto che potete sentire nel pezzo di Satriani "Super Colossal".
Una delle cose che mi ha fatto impazzire di questo pedale è la modalità ON/OFF.
Nella modalita OFF quando viene premuto l'accensione il pedale rimarrà attivo, come tutti i pedali di questo mondo, invece nella modalità ON il pedale sarà attivo solo se continueremo a fare pressione sul bottone di attivazione.
Questo permette un bellissimo effetto "Dive Bomb" se setteremo il pedale nell'ottava bassa e in modalità ON manterremmo una nota e faremmo pressione momentanea sul pedale, ottimo per chi ha chitarre a ponte fisso.
Il pedale non è esente da difetucci, per esempio, nonostante la Digitech consigli di metterlo come primo pedale nella catena dei nostri effetti, si percepisce un piccolo, ma sopportabile, calo di overdrive se usato con la distorsione.
La latenza (distanza tra la nota che suoniamo e quella percepita effettata), è veramente impercettibile me c'è e viene cresce un pelino con l'abbassare l'accordatura, questa tecnologia è ormai ad un livello sofisticatissimo ma questo è un parametro ancora che deve essere migliorato.
Il mio Voto è 8.5
Lo consiglio vivamente a chi cambia spesso di genere e non ha voglia di sbattersi con scalature di corde diverse o accordature manuali.
Presto su questo blog postero sotto ogni recensione i migliori link dove acquistare l'articolo al migliore prezzo.
Firmato
Umby
Questo magnifico pedale permette di scalare la nostra accordatura di addirittura un'ottava a semitoni per volta, questo significa che avremmo a disposizione, senza cambieare chitarra, tutte le accordature basse senza dover girare nemmeno una meccanica.
Facciamo un'esempio pratico: siamo nel mezzo di una session in standard tuning, il vostro prossimo pezzo è Purple Haze di Hendrix e volete farlo nella tonalità originale (Mi bemolle), bastera settare il Drop un semitono sotto (girando di uno scatto il potenziometro del pedale) e....voilà accordati in Mib standard.
Ma siccome siete chitarristi polivalenti e nessun genere vi spaventa, volete eseguire un set di Numetal (genere famoso per usare accordature bassissime tipo standard Do), basterà girare il potenziometro di quattro toni e avrete un'accordatura standard Do.
A mio personale avviso fino a Do il pedale ha la sua massima utilità e copre bene tutti i range sonori.
Sorpassando i quattro toni, si entra nel territorio delle chitarre baritono abbastanza bene ma sinceramente sarebbe meglio munirsi veramente di una baritono se si affrontano alcuni generi molto heavy.
Tra le opzioni selezzionabili, girando al massimo il potenziometro arrivando all'ultima opzione avremmo il suono dry della chitarra più l'ottava bassa e da un effetto che potete sentire nel pezzo di Satriani "Super Colossal".
Una delle cose che mi ha fatto impazzire di questo pedale è la modalità ON/OFF.
Nella modalita OFF quando viene premuto l'accensione il pedale rimarrà attivo, come tutti i pedali di questo mondo, invece nella modalità ON il pedale sarà attivo solo se continueremo a fare pressione sul bottone di attivazione.
Questo permette un bellissimo effetto "Dive Bomb" se setteremo il pedale nell'ottava bassa e in modalità ON manterremmo una nota e faremmo pressione momentanea sul pedale, ottimo per chi ha chitarre a ponte fisso.
Il pedale non è esente da difetucci, per esempio, nonostante la Digitech consigli di metterlo come primo pedale nella catena dei nostri effetti, si percepisce un piccolo, ma sopportabile, calo di overdrive se usato con la distorsione.
La latenza (distanza tra la nota che suoniamo e quella percepita effettata), è veramente impercettibile me c'è e viene cresce un pelino con l'abbassare l'accordatura, questa tecnologia è ormai ad un livello sofisticatissimo ma questo è un parametro ancora che deve essere migliorato.
Il mio Voto è 8.5
Lo consiglio vivamente a chi cambia spesso di genere e non ha voglia di sbattersi con scalature di corde diverse o accordature manuali.
Presto su questo blog postero sotto ogni recensione i migliori link dove acquistare l'articolo al migliore prezzo.
Firmato
Umby
sabato 30 maggio 2015
Compoud radius.....meglio chiarire!
Dalle frequenti domande che ricevo sui manici con un "Compound radius", mi sa che la maggior parte dei chitarristi non ha le idee molto chiare.
Molti chiedono "ma non fà uno strano effetto sul palmo?", no perche il palmo non centra nulla!
Il radio di un manico è, per semplificizzare, la curvatura della tastiera; più il radio è basso (es. 7,25 come nelle chitarre Fender vintage) più il manico sarà curvo.
Qui sopra riporto il radio che montano le principali marche in produzione.
Si può notare dunque che: le fender vintage hanno un manico più curvo rispetto a Gibson e che Ibanez e Jackson sono le ditte che li hanno più piatti.
Quali sono i vantaggi di un manico più curvo?
Semplice un manico più curvo rende l'esecuzione degli accordi più semplice e quindi, se si è un chitarrista ritmico, si può dire essere il più raccomandato.
Vantaggi di un manico piatto?
Altrettanto semplice; un manico con un radio maggiore permette più velocità come solista, un action molto più bassa e bending molto più incisvi (se si fa un bending di un tono e mezzo su un radio da 7,25 si potrebbe incorrere in buzzing).
A questo punto, visti i vantaggi diversi dei due tipi di radio, si è pensato di combinarli insieme.
Dato che gli accordi vengono principalmente suonati nella parte superiore del manico, si è pensato di avere un radio minore (quindi più curvo) e nella parte inferiore, dove normalmente si lavora più da solista, si è optato per un radio maggiore (più piatto).
Questi tipi di manici con diversi tipi di radio viene definito compound.
Acco spiegato l'arcano.
In questa immagine ho voluto rendere l'idea di un manico compound, come vedete nella prima parte del manico il radio è di 10" e nella seconda metà, dove di solito i bending sono più accentuati, il radio è molto piatto 16"
Spero di essere stato abbastanza chiaro, se avete delle domande potete commentare il post e io proverò a rispondervi meglio che posso.
Firmato
Umby.
Molti chiedono "ma non fà uno strano effetto sul palmo?", no perche il palmo non centra nulla!
Il radio di un manico è, per semplificizzare, la curvatura della tastiera; più il radio è basso (es. 7,25 come nelle chitarre Fender vintage) più il manico sarà curvo.
Qui sopra riporto il radio che montano le principali marche in produzione.
Si può notare dunque che: le fender vintage hanno un manico più curvo rispetto a Gibson e che Ibanez e Jackson sono le ditte che li hanno più piatti.
Quali sono i vantaggi di un manico più curvo?
Semplice un manico più curvo rende l'esecuzione degli accordi più semplice e quindi, se si è un chitarrista ritmico, si può dire essere il più raccomandato.
Vantaggi di un manico piatto?
Altrettanto semplice; un manico con un radio maggiore permette più velocità come solista, un action molto più bassa e bending molto più incisvi (se si fa un bending di un tono e mezzo su un radio da 7,25 si potrebbe incorrere in buzzing).
A questo punto, visti i vantaggi diversi dei due tipi di radio, si è pensato di combinarli insieme.
Dato che gli accordi vengono principalmente suonati nella parte superiore del manico, si è pensato di avere un radio minore (quindi più curvo) e nella parte inferiore, dove normalmente si lavora più da solista, si è optato per un radio maggiore (più piatto).
Questi tipi di manici con diversi tipi di radio viene definito compound.
Acco spiegato l'arcano.
In questa immagine ho voluto rendere l'idea di un manico compound, come vedete nella prima parte del manico il radio è di 10" e nella seconda metà, dove di solito i bending sono più accentuati, il radio è molto piatto 16"
Spero di essere stato abbastanza chiaro, se avete delle domande potete commentare il post e io proverò a rispondervi meglio che posso.
Firmato
Umby.
venerdì 29 maggio 2015
Registrarsi: i plug in migliori.
In tutti noi musicisti, prima o poi, viene l'idea di registrare una demo o addirittura un disco autoprodotto.
Per autoprodotto si intende: composto, suonato, registrato, mixato tutto da noi, senza l'aiuto di una sala di incisioni o ingenieri che vogliono personalizzare alla loro maniera il nostro sound.
Solo 10 anni fa sarebbe stata una fatica dispendiosa sia di denaro che di tempo non indifferente, mentre oggi grazie a dei plug in in commercio (o piratati....ma io non l'ho detto) è possibile avere un sound più che accettabile praticamente a cost zero.
Vi elenco un paio di cose che dovete per forza avere per poter iniziare:
1) Un interfaccia audio a cui potete collegare la chitarra al PC (Guitar port, è il più economico)
2) Un software che simuli amplificatori e effetti (Guitar Rig 5, Gear Box, Revalver)
3) Un mixer (opzionale se passate da software a software)
4) Un buon programma di registrazione (Cubase, Adobe Audition, Audacity....anche se quest'ultimo è per principianti.
5) Un pacchetto Plug in Vst da caricare nel vostro programma di registrazione (Waves, Native Instruments)
Prima di tutto allacciate la vostra interfaccia in modo che funzioni con il vostro simulatore di ampli e che, nel vostro software di registrazione quando premete il tasto rec inizia a registrare quello che suonate.
Non sono qui a spiegarvi come questi allacciamenti vadano fatti ma vi garantisco non essere un procedimento difficile.
Il miglior programma di simulazione ampli ed effetti attualmete è Guitar Rig 5, permette di avere tutto quello che un chitarrista può immaginare, simula tutte le maggiori marche di ampli al mondo che possono essere usate anche in stereo usando due ampli, ha una lista infinita di pedali effetto tra cui distorsioni, reverb, delay, pich shifter, harmonizer, compression ecc....
Basti pensare che questo programma viene usato anche nei maggiori studi del mondo per ottimizzare il suono degli artisti.
Peso 600 MB
(Guitar Rig 5)
Adesso il problema è che programma uso per registrare?
Se è la prima volta che vi avvicinate alla registrazione sconsiglierei l'uso di Cubase in quanto è il programma più professionale e di conseguenza è anche il più complesso.
Audacity va bene per registrare una demo senza troppe pretese.
Il migliore per chi già capisce qualcoa di self recording è Adobe Audition CC.
Audition oltre ad essere un programma di qualità, supporta i Vst che permettono di usare Waves.
(Adobe Audition CC all'opera)
Ma arriviamo al piatto forte!! Waves!!
Waves è un insieme di programmi altamente professionali, richiamabili da Vst, per il miglioramento e il mixaggio de nostro brano.
Io ho preso un pacchetto contenente più di 100 programmi tra cui anche il pacchetto Kramer (Eddy Kramer l'ingeniere del suono di Hendrix).
In questa lista di programmi potremmo trovare tutti i tipi di equalizzatori sia stereo che mono, simulatori di bobine, compressori parametrici, effeti vari, enfatizzatori di bassi, hard limiters e chi più ne ha ne metta.
Waves non può farti suonare come Paul Gilbert se hai suonato di merda (scusate la parola) nella registrazione ma può veramente fare la differenza nel suono generale del disco, se sentite la registrazione prima dell'aggiunta di Waves e poi.....bè è tutta un'altra cosa.
Post produzione signori, post produzione!!
Waves è la risposta alla domanda "perchè non riesco ad avere il suono del mio eroe?", semplice, perche dietro alla registrazione c'è un lavoro di enfatizzazzione di alcune frequenze, compressione, limiter, equalizzazzione che noi neanche con l'esatto setup dell'artista che ci piace possiamo avere nell'immediato.
(Un esempio dei programmi di Waves)
Quindi se avete intenzione di esplorare questo mondo armatevi di pazienza e sperimentate gente, su youtube ci sono dei bei tutorial su come mixare bene con quattro semplici programmi di Waves, qui sotto vi lascio un link utile.
https://www.youtube.com/watch?v=k0FpX200S1s&list=WL&index=39
Un Saluto
Umby
Per autoprodotto si intende: composto, suonato, registrato, mixato tutto da noi, senza l'aiuto di una sala di incisioni o ingenieri che vogliono personalizzare alla loro maniera il nostro sound.
Solo 10 anni fa sarebbe stata una fatica dispendiosa sia di denaro che di tempo non indifferente, mentre oggi grazie a dei plug in in commercio (o piratati....ma io non l'ho detto) è possibile avere un sound più che accettabile praticamente a cost zero.
Vi elenco un paio di cose che dovete per forza avere per poter iniziare:
1) Un interfaccia audio a cui potete collegare la chitarra al PC (Guitar port, è il più economico)
2) Un software che simuli amplificatori e effetti (Guitar Rig 5, Gear Box, Revalver)
3) Un mixer (opzionale se passate da software a software)
4) Un buon programma di registrazione (Cubase, Adobe Audition, Audacity....anche se quest'ultimo è per principianti.
5) Un pacchetto Plug in Vst da caricare nel vostro programma di registrazione (Waves, Native Instruments)
Prima di tutto allacciate la vostra interfaccia in modo che funzioni con il vostro simulatore di ampli e che, nel vostro software di registrazione quando premete il tasto rec inizia a registrare quello che suonate.
Non sono qui a spiegarvi come questi allacciamenti vadano fatti ma vi garantisco non essere un procedimento difficile.
Il miglior programma di simulazione ampli ed effetti attualmete è Guitar Rig 5, permette di avere tutto quello che un chitarrista può immaginare, simula tutte le maggiori marche di ampli al mondo che possono essere usate anche in stereo usando due ampli, ha una lista infinita di pedali effetto tra cui distorsioni, reverb, delay, pich shifter, harmonizer, compression ecc....
Basti pensare che questo programma viene usato anche nei maggiori studi del mondo per ottimizzare il suono degli artisti.
Peso 600 MB
(Guitar Rig 5)
Adesso il problema è che programma uso per registrare?
Se è la prima volta che vi avvicinate alla registrazione sconsiglierei l'uso di Cubase in quanto è il programma più professionale e di conseguenza è anche il più complesso.
Audacity va bene per registrare una demo senza troppe pretese.
Il migliore per chi già capisce qualcoa di self recording è Adobe Audition CC.
Audition oltre ad essere un programma di qualità, supporta i Vst che permettono di usare Waves.
(Adobe Audition CC all'opera)
Ma arriviamo al piatto forte!! Waves!!
Waves è un insieme di programmi altamente professionali, richiamabili da Vst, per il miglioramento e il mixaggio de nostro brano.
Io ho preso un pacchetto contenente più di 100 programmi tra cui anche il pacchetto Kramer (Eddy Kramer l'ingeniere del suono di Hendrix).
In questa lista di programmi potremmo trovare tutti i tipi di equalizzatori sia stereo che mono, simulatori di bobine, compressori parametrici, effeti vari, enfatizzatori di bassi, hard limiters e chi più ne ha ne metta.
Waves non può farti suonare come Paul Gilbert se hai suonato di merda (scusate la parola) nella registrazione ma può veramente fare la differenza nel suono generale del disco, se sentite la registrazione prima dell'aggiunta di Waves e poi.....bè è tutta un'altra cosa.
Post produzione signori, post produzione!!
Waves è la risposta alla domanda "perchè non riesco ad avere il suono del mio eroe?", semplice, perche dietro alla registrazione c'è un lavoro di enfatizzazzione di alcune frequenze, compressione, limiter, equalizzazzione che noi neanche con l'esatto setup dell'artista che ci piace possiamo avere nell'immediato.
(Un esempio dei programmi di Waves)
Quindi se avete intenzione di esplorare questo mondo armatevi di pazienza e sperimentate gente, su youtube ci sono dei bei tutorial su come mixare bene con quattro semplici programmi di Waves, qui sotto vi lascio un link utile.
https://www.youtube.com/watch?v=k0FpX200S1s&list=WL&index=39
Un Saluto
Umby
mercoledì 20 maggio 2015
Ponte Evertune....pro e contro.
E siccome oggi piove e ha anche grandinato parecchio, ne approfitto per scrivere un post a proposito di un tema che appassiona tutto il mondo del web....il nuovo ponte Evertune!!
Partiamo dal presupposto che; tutte le invenzioni per mantenere un'accordatura perpetua, non possono funzionare senza essere montate su chitarre valide, con manici di qualità e meccaniche che non si smollino alla minima vibrazione.
In commercio si possono trovare delle simulazioni digitali che permettono di far uscire dall'ampli l'accordatura corretta anche se la chitarra è scordatissima, ma di quest'ultime ne parlerò in un altro post a breve.
Il ponte Evertune, come ne viene dalla traduzione letterale, promette di mantenere l'accordatura della vostra chitarra quasi all'infinito tramite un sistema di sellette equipaggiate a sei molle individuali.
Ogni molla permette di regolare la tensione della corda mantenendola perfettamente.
Praticamente le corde rimarranno flottanti su un unico punto pivot e quindi tutte le volte che faremo un bending o stresseremo l'accordatura le sellette si muoveranno per poi tornare nell'esatta posizione di partenza che avremo precedentemente tarato sull'accordatura che abbiamo scelto.
(Evertune per Telecaster)
Il sistema in se funziona, c'è da dirlo, anche se non è privo di limitazioni.
Prima di tutto scordatevi in mezzo ad uno spettacolo di andare in drop D o di modificare con l'azione delle meccaniche la vostra accordatura precedentemente settata in quanto, la selletta della corda che avete scordato manualmente, tenterà di ritrovare la sua trazione e quindi riaccorderà la corda.
Scordatevi bending atroci perchè, benche sia tarato per sopportare i bending; quelli troppo forti per esempio da un tono e mezzo in su, azioneranno il meccanismo di trazione (anche se effettivamente funziona bene sui bending normali).
Per poter installare un ponte Evertune, se non viene già di fabbrica, dovremmo modificare fisicamente la chitarra rimuovendo un bel pò di legno per far spazio al meccanismo.
Lo possono fare gli stessi di Evertune ma vi costerà un bel pò di quattrini senza contare il costo del ponte in sè.
Ultimo ma non ultimo.....è veramente brutto da vedere (parere personale).
Quindi, se siete interessati ad avere questo prodigio dell'ingenieria è meglio che compriate una chitarra che già lo tenga installato, altrimenti è un vero sbattone.
Sappiate comunque che se seguite bene i consigli di grandi chitarristi come Carl Varheyen su come settare bene il vostro ponte vintage ed avere un'accordatura durevole non avrete grandi problemi di stabilità.
Poi raga accordarla una volta al giorno non è una cosa terribile!
Firmato
Umby
Partiamo dal presupposto che; tutte le invenzioni per mantenere un'accordatura perpetua, non possono funzionare senza essere montate su chitarre valide, con manici di qualità e meccaniche che non si smollino alla minima vibrazione.
In commercio si possono trovare delle simulazioni digitali che permettono di far uscire dall'ampli l'accordatura corretta anche se la chitarra è scordatissima, ma di quest'ultime ne parlerò in un altro post a breve.
Il ponte Evertune, come ne viene dalla traduzione letterale, promette di mantenere l'accordatura della vostra chitarra quasi all'infinito tramite un sistema di sellette equipaggiate a sei molle individuali.
Ogni molla permette di regolare la tensione della corda mantenendola perfettamente.
Praticamente le corde rimarranno flottanti su un unico punto pivot e quindi tutte le volte che faremo un bending o stresseremo l'accordatura le sellette si muoveranno per poi tornare nell'esatta posizione di partenza che avremo precedentemente tarato sull'accordatura che abbiamo scelto.
(Evertune per Telecaster)
Il sistema in se funziona, c'è da dirlo, anche se non è privo di limitazioni.
Prima di tutto scordatevi in mezzo ad uno spettacolo di andare in drop D o di modificare con l'azione delle meccaniche la vostra accordatura precedentemente settata in quanto, la selletta della corda che avete scordato manualmente, tenterà di ritrovare la sua trazione e quindi riaccorderà la corda.
Scordatevi bending atroci perchè, benche sia tarato per sopportare i bending; quelli troppo forti per esempio da un tono e mezzo in su, azioneranno il meccanismo di trazione (anche se effettivamente funziona bene sui bending normali).
Per poter installare un ponte Evertune, se non viene già di fabbrica, dovremmo modificare fisicamente la chitarra rimuovendo un bel pò di legno per far spazio al meccanismo.
Lo possono fare gli stessi di Evertune ma vi costerà un bel pò di quattrini senza contare il costo del ponte in sè.
Ultimo ma non ultimo.....è veramente brutto da vedere (parere personale).
Quindi, se siete interessati ad avere questo prodigio dell'ingenieria è meglio che compriate una chitarra che già lo tenga installato, altrimenti è un vero sbattone.
Sappiate comunque che se seguite bene i consigli di grandi chitarristi come Carl Varheyen su come settare bene il vostro ponte vintage ed avere un'accordatura durevole non avrete grandi problemi di stabilità.
Poi raga accordarla una volta al giorno non è una cosa terribile!
Firmato
Umby
venerdì 15 maggio 2015
Shark Tank chitarristico e un ultimo saluto.
Vedendo la tv e le sue innumerevoli pallosissime pubblicità, ho scoperto che presto daranno la versione italiana di "Shark Tank"; un programma che presenta un quartetto di milionari interessati nel trovare un'invenzione da poter finanziare.
E alloro mi sono chiesto: ma nel mondo chitarristico è ancora possibile inventare qualcosa che potrebbe diventare un successo commerciale che ricalchi un po quello che fù l'introduzione del Floyd Rose?.
Mi sono messo su youtube a cercare qualcosina di interessante ed, in mezzo a ciarlatani di proporzioni bibliche, ho trovato un paio di cosine interessanti.
La prima in realtà è già un successo commerciale però diciamo che l'ho inserito perchè, se qualcuno me l'avesse proposta, avrei immediatamente capito il valore commerciale.
1) Digitech Drop.
Questo pedale ti permette di abbassare l'accordatura della tua chitarra di ben un'ottava senza dover toccare la tua accordatura.
Dov' è il bello di tutto cio? Semplice invece di avere sette chitarre diverse, con scalature di corde diverse basterà saltare su questo pedale e potremmo avere un'accordatura in Do standard o addirittura in La che si ottiene normalmente con una chitarra baritono.
Fighissimo! Da provare.
La seconda invenzione l'ho trovata interessante anche se i commenti dei puristi non sono positivi.
2) The HummerJammer
L'HmmerJammer è un apparecchio da montare sulla rosa della chitarra, che simula una meccanica da pianoforte con sei tasti che corrispondono alle corde e dei martelletti le percuotono ottenendo un suono percussivo.
I Martelletti colpiscono la corda e quando si rilascia il tasto, proprio come nel pianoforte entrano in azione degli smorzatore che eliminano la vibrazione.
Vi invito a cercarlo su youtube e di vederlo in azione, è un'apparecchio che non deve sostituire il normale utilizzo di una chitarra ma potrebbe dare delle idee sonore diverse.
Una cosa è sicura tutti questi attrezzi non potranno mai sostituire la genuinità di un buon playing o un buon vibrato, come quello di cui era capace BB King scomparso oggi all'età di 89 anni.
Spero che lassù, insieme alle altre sei corde blues, possa allietare gli angeli.
Per noi non morirà mai è solo tornato a casa!
Firmato.
Umby
E alloro mi sono chiesto: ma nel mondo chitarristico è ancora possibile inventare qualcosa che potrebbe diventare un successo commerciale che ricalchi un po quello che fù l'introduzione del Floyd Rose?.
Mi sono messo su youtube a cercare qualcosina di interessante ed, in mezzo a ciarlatani di proporzioni bibliche, ho trovato un paio di cosine interessanti.
La prima in realtà è già un successo commerciale però diciamo che l'ho inserito perchè, se qualcuno me l'avesse proposta, avrei immediatamente capito il valore commerciale.
1) Digitech Drop.
Questo pedale ti permette di abbassare l'accordatura della tua chitarra di ben un'ottava senza dover toccare la tua accordatura.
Dov' è il bello di tutto cio? Semplice invece di avere sette chitarre diverse, con scalature di corde diverse basterà saltare su questo pedale e potremmo avere un'accordatura in Do standard o addirittura in La che si ottiene normalmente con una chitarra baritono.
Fighissimo! Da provare.
La seconda invenzione l'ho trovata interessante anche se i commenti dei puristi non sono positivi.
2) The HummerJammer
L'HmmerJammer è un apparecchio da montare sulla rosa della chitarra, che simula una meccanica da pianoforte con sei tasti che corrispondono alle corde e dei martelletti le percuotono ottenendo un suono percussivo.
I Martelletti colpiscono la corda e quando si rilascia il tasto, proprio come nel pianoforte entrano in azione degli smorzatore che eliminano la vibrazione.
Vi invito a cercarlo su youtube e di vederlo in azione, è un'apparecchio che non deve sostituire il normale utilizzo di una chitarra ma potrebbe dare delle idee sonore diverse.
Una cosa è sicura tutti questi attrezzi non potranno mai sostituire la genuinità di un buon playing o un buon vibrato, come quello di cui era capace BB King scomparso oggi all'età di 89 anni.
Spero che lassù, insieme alle altre sei corde blues, possa allietare gli angeli.
Per noi non morirà mai è solo tornato a casa!
Firmato.
Umby
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