Dalle frequenti domande che ricevo sui manici con un "Compound radius", mi sa che la maggior parte dei chitarristi non ha le idee molto chiare.
Molti chiedono "ma non fà uno strano effetto sul palmo?", no perche il palmo non centra nulla!
Il radio di un manico è, per semplificizzare, la curvatura della tastiera; più il radio è basso (es. 7,25 come nelle chitarre Fender vintage) più il manico sarà curvo.
Qui sopra riporto il radio che montano le principali marche in produzione.
Si può notare dunque che: le fender vintage hanno un manico più curvo rispetto a Gibson e che Ibanez e Jackson sono le ditte che li hanno più piatti.
Quali sono i vantaggi di un manico più curvo?
Semplice un manico più curvo rende l'esecuzione degli accordi più semplice e quindi, se si è un chitarrista ritmico, si può dire essere il più raccomandato.
Vantaggi di un manico piatto?
Altrettanto semplice; un manico con un radio maggiore permette più velocità come solista, un action molto più bassa e bending molto più incisvi (se si fa un bending di un tono e mezzo su un radio da 7,25 si potrebbe incorrere in buzzing).
A questo punto, visti i vantaggi diversi dei due tipi di radio, si è pensato di combinarli insieme.
Dato che gli accordi vengono principalmente suonati nella parte superiore del manico, si è pensato di avere un radio minore (quindi più curvo) e nella parte inferiore, dove normalmente si lavora più da solista, si è optato per un radio maggiore (più piatto).
Questi tipi di manici con diversi tipi di radio viene definito compound.
Acco spiegato l'arcano.
In questa immagine ho voluto rendere l'idea di un manico compound, come vedete nella prima parte del manico il radio è di 10" e nella seconda metà, dove di solito i bending sono più accentuati, il radio è molto piatto 16"
Spero di essere stato abbastanza chiaro, se avete delle domande potete commentare il post e io proverò a rispondervi meglio che posso.
Firmato
Umby.
sabato 30 maggio 2015
venerdì 29 maggio 2015
Registrarsi: i plug in migliori.
In tutti noi musicisti, prima o poi, viene l'idea di registrare una demo o addirittura un disco autoprodotto.
Per autoprodotto si intende: composto, suonato, registrato, mixato tutto da noi, senza l'aiuto di una sala di incisioni o ingenieri che vogliono personalizzare alla loro maniera il nostro sound.
Solo 10 anni fa sarebbe stata una fatica dispendiosa sia di denaro che di tempo non indifferente, mentre oggi grazie a dei plug in in commercio (o piratati....ma io non l'ho detto) è possibile avere un sound più che accettabile praticamente a cost zero.
Vi elenco un paio di cose che dovete per forza avere per poter iniziare:
1) Un interfaccia audio a cui potete collegare la chitarra al PC (Guitar port, è il più economico)
2) Un software che simuli amplificatori e effetti (Guitar Rig 5, Gear Box, Revalver)
3) Un mixer (opzionale se passate da software a software)
4) Un buon programma di registrazione (Cubase, Adobe Audition, Audacity....anche se quest'ultimo è per principianti.
5) Un pacchetto Plug in Vst da caricare nel vostro programma di registrazione (Waves, Native Instruments)
Prima di tutto allacciate la vostra interfaccia in modo che funzioni con il vostro simulatore di ampli e che, nel vostro software di registrazione quando premete il tasto rec inizia a registrare quello che suonate.
Non sono qui a spiegarvi come questi allacciamenti vadano fatti ma vi garantisco non essere un procedimento difficile.
Il miglior programma di simulazione ampli ed effetti attualmete è Guitar Rig 5, permette di avere tutto quello che un chitarrista può immaginare, simula tutte le maggiori marche di ampli al mondo che possono essere usate anche in stereo usando due ampli, ha una lista infinita di pedali effetto tra cui distorsioni, reverb, delay, pich shifter, harmonizer, compression ecc....
Basti pensare che questo programma viene usato anche nei maggiori studi del mondo per ottimizzare il suono degli artisti.
Peso 600 MB
(Guitar Rig 5)
Adesso il problema è che programma uso per registrare?
Se è la prima volta che vi avvicinate alla registrazione sconsiglierei l'uso di Cubase in quanto è il programma più professionale e di conseguenza è anche il più complesso.
Audacity va bene per registrare una demo senza troppe pretese.
Il migliore per chi già capisce qualcoa di self recording è Adobe Audition CC.
Audition oltre ad essere un programma di qualità, supporta i Vst che permettono di usare Waves.
(Adobe Audition CC all'opera)
Ma arriviamo al piatto forte!! Waves!!
Waves è un insieme di programmi altamente professionali, richiamabili da Vst, per il miglioramento e il mixaggio de nostro brano.
Io ho preso un pacchetto contenente più di 100 programmi tra cui anche il pacchetto Kramer (Eddy Kramer l'ingeniere del suono di Hendrix).
In questa lista di programmi potremmo trovare tutti i tipi di equalizzatori sia stereo che mono, simulatori di bobine, compressori parametrici, effeti vari, enfatizzatori di bassi, hard limiters e chi più ne ha ne metta.
Waves non può farti suonare come Paul Gilbert se hai suonato di merda (scusate la parola) nella registrazione ma può veramente fare la differenza nel suono generale del disco, se sentite la registrazione prima dell'aggiunta di Waves e poi.....bè è tutta un'altra cosa.
Post produzione signori, post produzione!!
Waves è la risposta alla domanda "perchè non riesco ad avere il suono del mio eroe?", semplice, perche dietro alla registrazione c'è un lavoro di enfatizzazzione di alcune frequenze, compressione, limiter, equalizzazzione che noi neanche con l'esatto setup dell'artista che ci piace possiamo avere nell'immediato.
(Un esempio dei programmi di Waves)
Quindi se avete intenzione di esplorare questo mondo armatevi di pazienza e sperimentate gente, su youtube ci sono dei bei tutorial su come mixare bene con quattro semplici programmi di Waves, qui sotto vi lascio un link utile.
https://www.youtube.com/watch?v=k0FpX200S1s&list=WL&index=39
Un Saluto
Umby
Per autoprodotto si intende: composto, suonato, registrato, mixato tutto da noi, senza l'aiuto di una sala di incisioni o ingenieri che vogliono personalizzare alla loro maniera il nostro sound.
Solo 10 anni fa sarebbe stata una fatica dispendiosa sia di denaro che di tempo non indifferente, mentre oggi grazie a dei plug in in commercio (o piratati....ma io non l'ho detto) è possibile avere un sound più che accettabile praticamente a cost zero.
Vi elenco un paio di cose che dovete per forza avere per poter iniziare:
1) Un interfaccia audio a cui potete collegare la chitarra al PC (Guitar port, è il più economico)
2) Un software che simuli amplificatori e effetti (Guitar Rig 5, Gear Box, Revalver)
3) Un mixer (opzionale se passate da software a software)
4) Un buon programma di registrazione (Cubase, Adobe Audition, Audacity....anche se quest'ultimo è per principianti.
5) Un pacchetto Plug in Vst da caricare nel vostro programma di registrazione (Waves, Native Instruments)
Prima di tutto allacciate la vostra interfaccia in modo che funzioni con il vostro simulatore di ampli e che, nel vostro software di registrazione quando premete il tasto rec inizia a registrare quello che suonate.
Non sono qui a spiegarvi come questi allacciamenti vadano fatti ma vi garantisco non essere un procedimento difficile.
Il miglior programma di simulazione ampli ed effetti attualmete è Guitar Rig 5, permette di avere tutto quello che un chitarrista può immaginare, simula tutte le maggiori marche di ampli al mondo che possono essere usate anche in stereo usando due ampli, ha una lista infinita di pedali effetto tra cui distorsioni, reverb, delay, pich shifter, harmonizer, compression ecc....
Basti pensare che questo programma viene usato anche nei maggiori studi del mondo per ottimizzare il suono degli artisti.
Peso 600 MB
(Guitar Rig 5)
Adesso il problema è che programma uso per registrare?
Se è la prima volta che vi avvicinate alla registrazione sconsiglierei l'uso di Cubase in quanto è il programma più professionale e di conseguenza è anche il più complesso.
Audacity va bene per registrare una demo senza troppe pretese.
Il migliore per chi già capisce qualcoa di self recording è Adobe Audition CC.
Audition oltre ad essere un programma di qualità, supporta i Vst che permettono di usare Waves.
(Adobe Audition CC all'opera)
Ma arriviamo al piatto forte!! Waves!!
Waves è un insieme di programmi altamente professionali, richiamabili da Vst, per il miglioramento e il mixaggio de nostro brano.
Io ho preso un pacchetto contenente più di 100 programmi tra cui anche il pacchetto Kramer (Eddy Kramer l'ingeniere del suono di Hendrix).
In questa lista di programmi potremmo trovare tutti i tipi di equalizzatori sia stereo che mono, simulatori di bobine, compressori parametrici, effeti vari, enfatizzatori di bassi, hard limiters e chi più ne ha ne metta.
Waves non può farti suonare come Paul Gilbert se hai suonato di merda (scusate la parola) nella registrazione ma può veramente fare la differenza nel suono generale del disco, se sentite la registrazione prima dell'aggiunta di Waves e poi.....bè è tutta un'altra cosa.
Post produzione signori, post produzione!!
Waves è la risposta alla domanda "perchè non riesco ad avere il suono del mio eroe?", semplice, perche dietro alla registrazione c'è un lavoro di enfatizzazzione di alcune frequenze, compressione, limiter, equalizzazzione che noi neanche con l'esatto setup dell'artista che ci piace possiamo avere nell'immediato.
(Un esempio dei programmi di Waves)
Quindi se avete intenzione di esplorare questo mondo armatevi di pazienza e sperimentate gente, su youtube ci sono dei bei tutorial su come mixare bene con quattro semplici programmi di Waves, qui sotto vi lascio un link utile.
https://www.youtube.com/watch?v=k0FpX200S1s&list=WL&index=39
Un Saluto
Umby
mercoledì 20 maggio 2015
Ponte Evertune....pro e contro.
E siccome oggi piove e ha anche grandinato parecchio, ne approfitto per scrivere un post a proposito di un tema che appassiona tutto il mondo del web....il nuovo ponte Evertune!!
Partiamo dal presupposto che; tutte le invenzioni per mantenere un'accordatura perpetua, non possono funzionare senza essere montate su chitarre valide, con manici di qualità e meccaniche che non si smollino alla minima vibrazione.
In commercio si possono trovare delle simulazioni digitali che permettono di far uscire dall'ampli l'accordatura corretta anche se la chitarra è scordatissima, ma di quest'ultime ne parlerò in un altro post a breve.
Il ponte Evertune, come ne viene dalla traduzione letterale, promette di mantenere l'accordatura della vostra chitarra quasi all'infinito tramite un sistema di sellette equipaggiate a sei molle individuali.
Ogni molla permette di regolare la tensione della corda mantenendola perfettamente.
Praticamente le corde rimarranno flottanti su un unico punto pivot e quindi tutte le volte che faremo un bending o stresseremo l'accordatura le sellette si muoveranno per poi tornare nell'esatta posizione di partenza che avremo precedentemente tarato sull'accordatura che abbiamo scelto.
(Evertune per Telecaster)
Il sistema in se funziona, c'è da dirlo, anche se non è privo di limitazioni.
Prima di tutto scordatevi in mezzo ad uno spettacolo di andare in drop D o di modificare con l'azione delle meccaniche la vostra accordatura precedentemente settata in quanto, la selletta della corda che avete scordato manualmente, tenterà di ritrovare la sua trazione e quindi riaccorderà la corda.
Scordatevi bending atroci perchè, benche sia tarato per sopportare i bending; quelli troppo forti per esempio da un tono e mezzo in su, azioneranno il meccanismo di trazione (anche se effettivamente funziona bene sui bending normali).
Per poter installare un ponte Evertune, se non viene già di fabbrica, dovremmo modificare fisicamente la chitarra rimuovendo un bel pò di legno per far spazio al meccanismo.
Lo possono fare gli stessi di Evertune ma vi costerà un bel pò di quattrini senza contare il costo del ponte in sè.
Ultimo ma non ultimo.....è veramente brutto da vedere (parere personale).
Quindi, se siete interessati ad avere questo prodigio dell'ingenieria è meglio che compriate una chitarra che già lo tenga installato, altrimenti è un vero sbattone.
Sappiate comunque che se seguite bene i consigli di grandi chitarristi come Carl Varheyen su come settare bene il vostro ponte vintage ed avere un'accordatura durevole non avrete grandi problemi di stabilità.
Poi raga accordarla una volta al giorno non è una cosa terribile!
Firmato
Umby
Partiamo dal presupposto che; tutte le invenzioni per mantenere un'accordatura perpetua, non possono funzionare senza essere montate su chitarre valide, con manici di qualità e meccaniche che non si smollino alla minima vibrazione.
In commercio si possono trovare delle simulazioni digitali che permettono di far uscire dall'ampli l'accordatura corretta anche se la chitarra è scordatissima, ma di quest'ultime ne parlerò in un altro post a breve.
Il ponte Evertune, come ne viene dalla traduzione letterale, promette di mantenere l'accordatura della vostra chitarra quasi all'infinito tramite un sistema di sellette equipaggiate a sei molle individuali.
Ogni molla permette di regolare la tensione della corda mantenendola perfettamente.
Praticamente le corde rimarranno flottanti su un unico punto pivot e quindi tutte le volte che faremo un bending o stresseremo l'accordatura le sellette si muoveranno per poi tornare nell'esatta posizione di partenza che avremo precedentemente tarato sull'accordatura che abbiamo scelto.
(Evertune per Telecaster)
Il sistema in se funziona, c'è da dirlo, anche se non è privo di limitazioni.
Prima di tutto scordatevi in mezzo ad uno spettacolo di andare in drop D o di modificare con l'azione delle meccaniche la vostra accordatura precedentemente settata in quanto, la selletta della corda che avete scordato manualmente, tenterà di ritrovare la sua trazione e quindi riaccorderà la corda.
Scordatevi bending atroci perchè, benche sia tarato per sopportare i bending; quelli troppo forti per esempio da un tono e mezzo in su, azioneranno il meccanismo di trazione (anche se effettivamente funziona bene sui bending normali).
Per poter installare un ponte Evertune, se non viene già di fabbrica, dovremmo modificare fisicamente la chitarra rimuovendo un bel pò di legno per far spazio al meccanismo.
Lo possono fare gli stessi di Evertune ma vi costerà un bel pò di quattrini senza contare il costo del ponte in sè.
Ultimo ma non ultimo.....è veramente brutto da vedere (parere personale).
Quindi, se siete interessati ad avere questo prodigio dell'ingenieria è meglio che compriate una chitarra che già lo tenga installato, altrimenti è un vero sbattone.
Sappiate comunque che se seguite bene i consigli di grandi chitarristi come Carl Varheyen su come settare bene il vostro ponte vintage ed avere un'accordatura durevole non avrete grandi problemi di stabilità.
Poi raga accordarla una volta al giorno non è una cosa terribile!
Firmato
Umby
venerdì 15 maggio 2015
Shark Tank chitarristico e un ultimo saluto.
Vedendo la tv e le sue innumerevoli pallosissime pubblicità, ho scoperto che presto daranno la versione italiana di "Shark Tank"; un programma che presenta un quartetto di milionari interessati nel trovare un'invenzione da poter finanziare.
E alloro mi sono chiesto: ma nel mondo chitarristico è ancora possibile inventare qualcosa che potrebbe diventare un successo commerciale che ricalchi un po quello che fù l'introduzione del Floyd Rose?.
Mi sono messo su youtube a cercare qualcosina di interessante ed, in mezzo a ciarlatani di proporzioni bibliche, ho trovato un paio di cosine interessanti.
La prima in realtà è già un successo commerciale però diciamo che l'ho inserito perchè, se qualcuno me l'avesse proposta, avrei immediatamente capito il valore commerciale.
1) Digitech Drop.
Questo pedale ti permette di abbassare l'accordatura della tua chitarra di ben un'ottava senza dover toccare la tua accordatura.
Dov' è il bello di tutto cio? Semplice invece di avere sette chitarre diverse, con scalature di corde diverse basterà saltare su questo pedale e potremmo avere un'accordatura in Do standard o addirittura in La che si ottiene normalmente con una chitarra baritono.
Fighissimo! Da provare.
La seconda invenzione l'ho trovata interessante anche se i commenti dei puristi non sono positivi.
2) The HummerJammer
L'HmmerJammer è un apparecchio da montare sulla rosa della chitarra, che simula una meccanica da pianoforte con sei tasti che corrispondono alle corde e dei martelletti le percuotono ottenendo un suono percussivo.
I Martelletti colpiscono la corda e quando si rilascia il tasto, proprio come nel pianoforte entrano in azione degli smorzatore che eliminano la vibrazione.
Vi invito a cercarlo su youtube e di vederlo in azione, è un'apparecchio che non deve sostituire il normale utilizzo di una chitarra ma potrebbe dare delle idee sonore diverse.
Una cosa è sicura tutti questi attrezzi non potranno mai sostituire la genuinità di un buon playing o un buon vibrato, come quello di cui era capace BB King scomparso oggi all'età di 89 anni.
Spero che lassù, insieme alle altre sei corde blues, possa allietare gli angeli.
Per noi non morirà mai è solo tornato a casa!
Firmato.
Umby
E alloro mi sono chiesto: ma nel mondo chitarristico è ancora possibile inventare qualcosa che potrebbe diventare un successo commerciale che ricalchi un po quello che fù l'introduzione del Floyd Rose?.
Mi sono messo su youtube a cercare qualcosina di interessante ed, in mezzo a ciarlatani di proporzioni bibliche, ho trovato un paio di cosine interessanti.
La prima in realtà è già un successo commerciale però diciamo che l'ho inserito perchè, se qualcuno me l'avesse proposta, avrei immediatamente capito il valore commerciale.
1) Digitech Drop.
Questo pedale ti permette di abbassare l'accordatura della tua chitarra di ben un'ottava senza dover toccare la tua accordatura.
Dov' è il bello di tutto cio? Semplice invece di avere sette chitarre diverse, con scalature di corde diverse basterà saltare su questo pedale e potremmo avere un'accordatura in Do standard o addirittura in La che si ottiene normalmente con una chitarra baritono.
Fighissimo! Da provare.
La seconda invenzione l'ho trovata interessante anche se i commenti dei puristi non sono positivi.
2) The HummerJammer
L'HmmerJammer è un apparecchio da montare sulla rosa della chitarra, che simula una meccanica da pianoforte con sei tasti che corrispondono alle corde e dei martelletti le percuotono ottenendo un suono percussivo.
I Martelletti colpiscono la corda e quando si rilascia il tasto, proprio come nel pianoforte entrano in azione degli smorzatore che eliminano la vibrazione.
Vi invito a cercarlo su youtube e di vederlo in azione, è un'apparecchio che non deve sostituire il normale utilizzo di una chitarra ma potrebbe dare delle idee sonore diverse.
Una cosa è sicura tutti questi attrezzi non potranno mai sostituire la genuinità di un buon playing o un buon vibrato, come quello di cui era capace BB King scomparso oggi all'età di 89 anni.
Spero che lassù, insieme alle altre sei corde blues, possa allietare gli angeli.
Per noi non morirà mai è solo tornato a casa!
Firmato.
Umby
sabato 9 maggio 2015
Soffiarsi il naso con la carta igienica.....musicalmente parlando!
In tutti questi anni di chitarra ho capito solo una cosa......non ho capito un ca%&o!
Tutte le domande su come avere un giusto sound o che strumento usare per un genere specifico vengono a meno quando scopri che alcune invezioni nate per uno scopo vengono utilizzate per tutt'altro.
Facciamo qualche esempio:
1) Dunlop Jazz III pick.
Il plettro che vedete qua sopra riportato, come suggerisce il nome, dovrebbe essere stato inventato per i chitarristi jazz facilitando assoli melodici e accompagnamenti con cambi rapidi.
La fortuna di questo mitico plettro alla fine non è stato il jazz ma bensì gli shreeders anni 80' e continua ad essere il preferito tra chi smanetta sul manico.
Vedi Ghutrie Govan!!
2) Fender Jazzmaster
Nel 1958 per contrastare la moltitudine di chitarre semiacustiche di Gibson, Fender realizzò il modello Jazzmaster che prometteva dare all'interprete un feeling semiacustico eliminando i problemi di feedback provocati dagli strumenti semiacustici.
E invece?
A parte Pat Martino che per un breve periodo la usò, la jazzmaster ha trovato nel punk e ne grounge la sua fortuna.
Più potenti di un singlecoil, i P90 della Jazzmaster davano il giusto compromesso tra definizione e distorsioni alte.
Il costo era meno elevato delle sorelline Telecaster e Stratocaster.
Si vedranno in mano a Curt Cobain, Jimi Hendrix ma sopratutto sarà J Mascis dei Dinosaur Jr a renderla iconica nel indie rock.
(J Mascis con una delle sue Jazzmaster).
3) Tremolo Fender.
Inventato da Leo Fender, il classico tremolo a sei viti della Stratocaster fu progettato per aiutare i chitarristi della surf generation a ottenere un effetto di vibrato che avrebbe ricordato lo slide hawaiano.
Per un periodo in effetti lo scopo fù proprio quello finchè, un ragazzo di Seattle chiamato Jimi Hendrix, non iniziò ad abusarne inventando il Dive Bomb!
Ascolto consigliato: Star Spangled Banner (Hendrix).
(Foto di un abuso di Hendrix).
Insomma la morale è:
Se inventate qualcosa ci sarà sempre qualcuno che ne farà dell'altro!
Vi siete mai soffiati il naso con la carta igienica? Bè siete de precursori dell'uso del rotolone!!
Firmato
Umby.
Tutte le domande su come avere un giusto sound o che strumento usare per un genere specifico vengono a meno quando scopri che alcune invezioni nate per uno scopo vengono utilizzate per tutt'altro.
Facciamo qualche esempio:
1) Dunlop Jazz III pick.
Il plettro che vedete qua sopra riportato, come suggerisce il nome, dovrebbe essere stato inventato per i chitarristi jazz facilitando assoli melodici e accompagnamenti con cambi rapidi.
La fortuna di questo mitico plettro alla fine non è stato il jazz ma bensì gli shreeders anni 80' e continua ad essere il preferito tra chi smanetta sul manico.
Vedi Ghutrie Govan!!
2) Fender Jazzmaster
Nel 1958 per contrastare la moltitudine di chitarre semiacustiche di Gibson, Fender realizzò il modello Jazzmaster che prometteva dare all'interprete un feeling semiacustico eliminando i problemi di feedback provocati dagli strumenti semiacustici.
E invece?
A parte Pat Martino che per un breve periodo la usò, la jazzmaster ha trovato nel punk e ne grounge la sua fortuna.
Più potenti di un singlecoil, i P90 della Jazzmaster davano il giusto compromesso tra definizione e distorsioni alte.
Il costo era meno elevato delle sorelline Telecaster e Stratocaster.
Si vedranno in mano a Curt Cobain, Jimi Hendrix ma sopratutto sarà J Mascis dei Dinosaur Jr a renderla iconica nel indie rock.
(J Mascis con una delle sue Jazzmaster).
3) Tremolo Fender.
Inventato da Leo Fender, il classico tremolo a sei viti della Stratocaster fu progettato per aiutare i chitarristi della surf generation a ottenere un effetto di vibrato che avrebbe ricordato lo slide hawaiano.
Per un periodo in effetti lo scopo fù proprio quello finchè, un ragazzo di Seattle chiamato Jimi Hendrix, non iniziò ad abusarne inventando il Dive Bomb!
Ascolto consigliato: Star Spangled Banner (Hendrix).
(Foto di un abuso di Hendrix).
Insomma la morale è:
Se inventate qualcosa ci sarà sempre qualcuno che ne farà dell'altro!
Vi siete mai soffiati il naso con la carta igienica? Bè siete de precursori dell'uso del rotolone!!
Firmato
Umby.
giovedì 7 maggio 2015
Dimarzio o Duncan? Tanto sono fighi tutti e due!
Se uno deve cambiare pickups di una strato oppure sta progettando una chitarra completa di single coils, deve andare a fare un giro sulle seguenti pagine web:
http://www.dimarzio.com/
http://www.seymourduncan.com/
Pura pornografia chitarristica.
Inizierei con il fare una piccola anotazione sulle pagine web che vi ho consigliato.
Trovo che il sito di Dimarzio sia molto più chiaro e ricco di informazioni utili, anche se non si ha dimistichezza con Ohm, output ecc...., in favore di un vocabolario più terra terra.
Accanto ad ogni pickups trovate una scheda tecnica che vi dice se ha più ricchezza di bassi, medi o alti (comodo).
Nel web di Duncan invece bisogna "sbattersi" un pochino di più per trovare quello che si vuole cercando prima quale output si preferisce (buono per gli addetti, meno per chi inizia).
Tra i due c'è accesa rivalità, vediamo in cosa le due case si specializzano.
Larry Dimarzio è stato il primo a presentarsi come produttore di pickups di ricambio ed è stato il primo a progettare un humbucker di produzione di massa dal successo planetario (Dimarzio Superdistorsion).
La sua specialità sono gli Humbukers passivi (non alimentati a batteria) con alto output ovvero che sopportano distorsioni elevate mantenendo l'aspetto naturale del suono.
(Dimarzio Superdistorsion)
Dimarzio è anche il produttore che vanta il maggior numero di endorser del settore, sopratutto nel campo dei virtuosi dello strumento.
Ultimamente si è distinto anche per la creazioni di vari modelli singlecoil a riproduzione di quelli vintage con in più dalla loro il brevetto "Humcancelling" che elimina efficacissimamente il rumore di sottofondo che è sempre presente in questo tipo di microfoni.
Seymour Duncan invece è colui che ha modellato la "Cremosità" del rock classico.
Grazie a Jeff Beck e alla sua Telecaster modificata che necessitava un Humbucker dal sound di una Les Paul, naque il Duncan JB, che tutt'ora è uno dei pickup più venduti sul mercato adatto al blues e al rock classico dei migliori.
(Duncan JB)
Ma l'invenzione che ha rivoluzionato il mercato della customizzazione fù l'introduzione di un humbucker formato singlecoil che senza bisogno di modifiche al battipenna si potesse installare comodamente sulle strato type.
Da qui naquero vari modelli come il "Little 59" (emula i pickups di una Les Paul 59) e il "JB Mini" (versione piccola del più famoso microfono del rock).
(Duncan JB Mini)
INsomma se state cercando di rivedere e fare un Upgrade alla vostra ascia, dovete visitare sti due siti e rifarvi gli occhi.
Una vera bellezza.
Firmato.
Umby.
http://www.dimarzio.com/
http://www.seymourduncan.com/
Pura pornografia chitarristica.
Inizierei con il fare una piccola anotazione sulle pagine web che vi ho consigliato.
Trovo che il sito di Dimarzio sia molto più chiaro e ricco di informazioni utili, anche se non si ha dimistichezza con Ohm, output ecc...., in favore di un vocabolario più terra terra.
Accanto ad ogni pickups trovate una scheda tecnica che vi dice se ha più ricchezza di bassi, medi o alti (comodo).
Nel web di Duncan invece bisogna "sbattersi" un pochino di più per trovare quello che si vuole cercando prima quale output si preferisce (buono per gli addetti, meno per chi inizia).
Tra i due c'è accesa rivalità, vediamo in cosa le due case si specializzano.
Larry Dimarzio è stato il primo a presentarsi come produttore di pickups di ricambio ed è stato il primo a progettare un humbucker di produzione di massa dal successo planetario (Dimarzio Superdistorsion).
La sua specialità sono gli Humbukers passivi (non alimentati a batteria) con alto output ovvero che sopportano distorsioni elevate mantenendo l'aspetto naturale del suono.
(Dimarzio Superdistorsion)
Dimarzio è anche il produttore che vanta il maggior numero di endorser del settore, sopratutto nel campo dei virtuosi dello strumento.
Ultimamente si è distinto anche per la creazioni di vari modelli singlecoil a riproduzione di quelli vintage con in più dalla loro il brevetto "Humcancelling" che elimina efficacissimamente il rumore di sottofondo che è sempre presente in questo tipo di microfoni.
Seymour Duncan invece è colui che ha modellato la "Cremosità" del rock classico.
Grazie a Jeff Beck e alla sua Telecaster modificata che necessitava un Humbucker dal sound di una Les Paul, naque il Duncan JB, che tutt'ora è uno dei pickup più venduti sul mercato adatto al blues e al rock classico dei migliori.
(Duncan JB)
Ma l'invenzione che ha rivoluzionato il mercato della customizzazione fù l'introduzione di un humbucker formato singlecoil che senza bisogno di modifiche al battipenna si potesse installare comodamente sulle strato type.
Da qui naquero vari modelli come il "Little 59" (emula i pickups di una Les Paul 59) e il "JB Mini" (versione piccola del più famoso microfono del rock).
(Duncan JB Mini)
INsomma se state cercando di rivedere e fare un Upgrade alla vostra ascia, dovete visitare sti due siti e rifarvi gli occhi.
Una vera bellezza.
Firmato.
Umby.
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