Anni fa, mentre ero alle prese con lo studio del pianoforte, (mio secondo strumento) mi innamorai del primo concerto per pianoforte e orchestra in MIm di Chopin e, da bravo "neofita", iniziai a ricercare quante più versioni del medesimo su youtube.
Tra le tante che ascoltai ve ne fu una però a colpirmi per il modo di esecuzione e la brillantezza dell'interprete, che scambiai da neofita appunto, per una maggiore velocità rispetto ai precedenti ascolti.
Siccome non trovai il video del secondo movimento scrissi tra i commenti in attesa che qualcuno mi sapesse dire dove trovare le parti mancanti.
Il messaggio recitava più o meno così: "Non riesco a trovare il video del 2' e del 3' movimento, suonato bene ma un po troppo veloce". Adesso per una parte mi pento di aver scritto la seconda parte del commento ma forse andò bene così perchè in pochissime ore ricevetti una risposta che mi avrebbe dato accesso ad un'amicizia che tutt'ora persiste e di cui vado fiero.
Il Maestro Pietro Rigacci in persona mi diede una lezione tecnica del perchè di quella esecuzione e mi invitò a vedere il resto della performance che in effetti aveva caricato e che io non ero riuscito a trovare.
Da li partirono una serie di conversazioni epistolari (telematiche) quasi infinita che mi permisero di conoscere meglio chi mi trovavo davanti.
Insegnante di Composizione al Boccherini di Lucca, concertista di fama internazionale, uno dei massimi esperti di Scriabin, Compositore apprezzato in tutto il mondo, insegnate passionale e discendente di una delle famiglie più musicali al mondo che annovera tra le fila il padre grande direttore d'orchestra, madre cantante anch'ella di fama internazionale e la sorella Susanna cantante preferita dal premio oscar Ennio Morricone.
Inutile dire che mi sentissi un privilegiato.
La cosa che mi ha sempre stupito del Maestro Rigacci è che nonostante questo mostruoso curriculum vitae egli sia una persona dall'ascolto umano, disposto ad ascoltare e a tenere in considerazione me che vengo da un genere musicale "distante" dal suo senza giudicarlo per le sue radici ma per i contenuti emotivi che esso esprime.
Questa amicizia ci portò addirittura ad un incontro, a casa mia.
Inutile dire la tensione che in cuor mio avevo ma la calma e la disponibilìtà del Maestro mi tranquillizzarono tanto persino da chiedergli se poteva farmi l'onore di suonare il mio pianoforte.
Avevo Beethoven a casa! (sonata n.1 Fam) Il mio pianoforte aveva un volume che mai prima avevo sentito, un tocco una presenza, non mi era mai capitato di stare di fianco ad un muro sonoro di quella portata e sono un musicista Rock!!
La mia tensione risalì immediatamente quando il Maestro mi chiese di suonare la chitarra elettrica per lui, Gulp! E adesso che faccio? Mi sentii come un suonatore di ukulele dopo i Pink Floyd!
Presi il coraggio a quattro mani e iniziai a suonare "For The Love Of God di Steve Vai" decidendo di immergermi nell'esecuzione lasciando che la musica fluisse senza farmi condizionare dal fare bella figura o meno.
Credo funzionò bene perchè tutt'ora il maestro ricorda con piacere quell'esecuzione.
Oggi a distanza di anni dal mio sciagurato commento ignorante, continuiamo a sentirci con telefonate che trascendono il tempo e le tariffe telefoniche (menomale che esistono le tariffe flat se no saremmo più poveri maestro!).
I suoi consigli e i suoi racconti di successi personali sono per me oro colato, mi sento sempre spettatore non pagante ad una lezione di musica e di umiltà difficilmente ripetibili.
Spero che questo articolo faccia piacere a chi è dedicato quanto a me ha fatto piacere dedicarlo.
Con affetto al Maestro PIETRO RIGACCI!
FIrmato
Umby.
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