martedì 20 febbraio 2018

Recensione: Washburn HB-35

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Grazie alla collaborazione con Salotto Musicale Merizzi (merizzishop.com), oggi abbiamo la possibilità di mettere le nostre manacce vogliose su uno strumento dal gran feeling e dal suono caldo la Washburn HB-35
Questa semiacustica che in passato ha sempre dato grandi soddisfazioni in termini di vendite, e che originariamente veniva prodotta in Giappone a costi decisamente più elevati di quelli proposti con questa rivisitazione made in Cina, che da Merizzi è proposta sotto i 600 Euro.
La chitarra ha fiondo, top, e fasce in acero fiammato con un blocco centrale solido di acero in puro stile 335 (la 335 ha il blocco in mogano).
Il manico è in acero con la tastiera in palissandro con 22 tasti, imprezisiti, da bellissimi fret marckers tipo madreperla e da un triplo binding. Davvero lussuosa per il costo.
I pickups Dual Humbuckers sono selezionabili tramite il classico swich a tre posizioni, il ponte è un classico tune-o-matic.
Con le corde 010 nonostante la scala da 24,75, è morbida nei bending e con un'action che fa invidia alle macchine da corsa.
Il suono è caldo in tutte e tre le posizioni con una cattiveria che, sotto sotto, viene fuori quando i toni sono tutti aperti.
Tiene l'accordatura in modo esemplare grazie alle Grover 18/1 che la rendono stabile (meccaniche di qualità, problemi in meno).
Trovo solo la posizione centrale, quando i due Dualbucker lavorano insieme, poco nasale e non all'altezza dei timbri classici delle Americane 335, ma per il resto devo ammettere che sono colpitissimo da questo articolo.
Straordinario il pickup al manico e cattivissimo quello al ponte.
Insomma valida alternativa per chi non può spendere determinate cifre per una Gibson (sempre che resista alla crisi finanziaria che la attanaglia).

Voto 8'5

Firmato.
Umby

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