giovedì 26 febbraio 2015

RECENSIONE: Fender Stratocaster Classic 50s'

Ciao ragazzi, mi scuso prima di tutto della mia assenza dal blog ma, avendo una moglie incinta e un lavoro che prende quasi tutto il tempo della mia vita, non ho avuto abbastanza tempo per scrivere un'articolo che valga la pena di essere letto.
Troppo rispetto per i miei lettori.


Un paio di settimane fa mi è arrivata la Stratocaster Classic 50s' che avevo ordinato e quindi ho deciso di recensirvela, in quanto ho riscontrato sia cose positive sia alcune cose non proprio di mio gusto.
Allego qui sotto il video di youtube che ho fatto per presentarla. (parlo in inglese per un maggiore pubblico)



Iniziamo dalle specifiche:

Specs

General
General
Model Name: Classic Series '50s Stratocaster®, Maple Fingerboard, 2-Color Sunburst
Model Number: 0131002303
Series: Classic
Color: 2-Color Sunburst

Body
Body
Body Material: Alder
Body Finish: Polyester
Body Shape: Stratocaster®

Neck
Neck
Neck Material: Maple
Neck Finish: Gloss Urethane
Neck Shape: Soft "V"
Scale Length: 25.5" (648 mm)
Fingerboard: Maple
Fingerboard Radius: 7.25" (184.1 mm)
Number of Frets: 21
Fret Size: Vintage-Style
String Nut: Synthetic Bone
Nut Width: 1.650" (42 mm)
Position Inlays: Black Dot
Truss Rod Nut: 3/16" Hex Adjustment
Neck Plate: 4-Bolt Vintage-Style

Electronics
Electronics
Bridge Pickup: Vintage-Style Single-Coil Strat
Middle Pickup: Vintage Style Single-Coil Strat
Neck Pickup: Vintage Style Single-Coil Strat
Controls: Master Volume, Tone 1. (Neck Pickup), Tone 2. (Middle Pickup)
Pickup Switching: 5-Position Blade: Position 1. Bridge Pickup, Position 2. Bridge and Middle Pickup, Position 3. Middle Pickup, Position 4. Middle and Neck Pickup, Position 5. Neck Pickup
Pickup Configuration: SSS

Hardware
Hardware
Bridge: 6-Saddle Vintage-Style Synchronized Tremolo
Hardware Finish: Chrome
Tremolo Arm Handle: Vintage-Style Tremolo Arm
Tuning Machines: Vintage-Style
Pickguard: 1-Ply White
Control Knobs: Aged White Plastic
Switch Tips: Aged White


Ho voluto riproporvi quelle che sono le specifiche riportate da Fender così come le potete trovare sul sito www.fender.com, per analizzarne alcuni punti nello specifico.

Iniziamo dal body.
Il corpo è in Ontano un legno che, dovrebbe bilanciare aggiungendo delle freqenze basse, il manico in acero che invece rende tutto un po' più chiaro.
La chitarra è rifinita in vernice al Poliestere, che è più facile, veloce e economico da applicare e che è infatti una delle principali differenza tra i modelli made in Messico e quelli U.S.A.
Secondo me questo tipo di vernice non implica un cambio del timbro sonoro.

I pickups sono dei Vintage Style Single Coils che riprendono un po' quello che erano i microfoni usati negli anni cinquanta della produzione e, che per l'occasione, sono stati invecchiati con un colore che tira al beige.
Stessa cosa vale per i potenziometri, lo switc e la punta della leva.

Il ponte è il classico vintage, nulla da rilevare tranne che per il buon settaggio di fabbrica che permette di tirare la leva indietro di un semitono......mi hanno risparmiato la fatica.

IL MANICO:
E qui viene il bello!
Secondo le specifiche riportate da Fender il manico ha un profilo in softV, ma devo dire che in mano non si percepisce una grande differenza da un C, potremmo dire che varia solo un pelo lo spessore centrale e sui bordi.
Assolutamente comodo.
Questa chitarra, essendo una riproduzione di una Fender vintage, ha un radio di manico di 7.25 (minore è il radio, maggiore è la curvatura della tastiera) e quindi se settassimo un'action bassa come faremmo su una Ibanez (24.5 radio) avremmo problemi nell'effettuare bending che andranno a friggere la nota.
Ma nel complesso se teniamo un'action normale ne alta ne bassa sarà comunque piacevole da suonare.
L'unica vera pecca (anche se non è una vera e propria pecca ma solo il rispettare le specifiche vintage) sono i small frett, che rendono sia i bending che il suonare rapidamente tutto un po' più difficile.

Le meccaniche sono il punto forte del look dello strumento, infatti sono quelle vintage che penso siano le più belle da vedersi in una Strato e oltretutto fanno il loro lavoro a meraviglia.

IL SUONO:
Rispetto alla mia messicana del 99' (Strato pazzesca che ha distrutto gente che mi aveva portato una custom shop), suona molto più chiara e ricca di medio/alti e devo dire che il pickup al ponte suona un po' troppo acido.
Per quanto riguarda il microfono al manico e le posizioni intermedie del selettore non mi posso lamentare perche esprimono proprio un bel suono ricco e corposo, tipico delle Strato vintage.
La leva è fluida e ben bilnciata, si può anche abusarne che non soffre particolarmente di scordatura.

Consiglio l'acquisto di questo strumento per chi suona principalmente chitarra ritmica o un rock leggero e la consiglio vivamente per chi fà blues.
Voto
8.00









martedì 17 febbraio 2015

Isolated Ship: uso il blog per pubblicitá!


Oggi per me é stato un giorno speciale, dopo tanto tempo e un pò di lavoro extra, sono riuscito a pubblicare il primo singolo dell'album che probabilmente (tempo permettendo) farò uscire in estate.

Il singolo é "Isolated Ship" dall'album "Home"
Normalmente non mi piace spiegare i miei pezzi anche perché, voglio lasciare all'immaginazione e che ogniuno degli ascoltatori ci metta la propria morale.
Però siccome il video clip inizia con un discorso di Bush, vorrei solo chiarire che il pezzo é contro tutti i tipi di guerra santa, per interessi, per liberazione di un popolo oppresso ecc...
Quindi non denuncio nessuna nazione.
La vera morale é quella un po' hippie "fate l'amore e non la guerra", ma siccome questa frase é stata usata e strausata, ho voluto mettere una delle piú belle frasi pro pace:
"Bombardare per fare la pace é come scopare per la verginitá" di John Lennon.

Allego il videoclip del singolo.
Firmato.
Umby

giovedì 22 gennaio 2015

Ibanez Apex: The Korn Machine!

Ci sono suoni che definiscono una generaziona, come per la fine degli anni 80 fù il grounge, i primi anni novanta hanno trovato nelle frequenze basse e nelle melodie macabre la loro voce di rivolta.
I portavove di questo nuovo genere musicale, ribattezzato New Metal, furono i KORN che dell'uso di chitarre 7 corde ne fecero il loro marchio di fabbrica.
Nei vent'anni della carriera del gruppo i due chitarristi  Brian Welch e James "Munky" Shaffer, hanno sempre suonato Ibanez con vari modelli signature.
Oggi nello specifico vedremo la chitarra di Munky nelle sue varie opzioni.

Ibanez Apex200

Per il ventesimo anno di collaborazione tra Munky e Ibanez si è pensato di fare un cambio nel look di questa signature, ma andiamo per ordine.
Il manico è in 5 pezzi, acero e palissandro che è anche usato per comporre la tastiera, la paletta è lasciata al naturale che fa risaltare le meccaniche nere che vengono annullate dalla loro azione dal blocca corde.
Infatti la chitarra ha il ponte tipo Floyd Rose con il fine tuning a cui però, invece della canonica leva, è montato un ponticello da azionare con il palmo della mano.
IL corpo è in ontano, un legno che dovrebbe dare delle belle frequenze basse quindi compatibili con il genere dei Korn
Al dodicesimo tasto c'è un bel intarsio a forma di rosa dei venti, che sta a significare che l'ispirazione può venire da tutte le parti.....almeno nella testa di uno come Munky.
I pickup sono sempre i Dimarzio Blaze S e H come in tutte le signature precedenti.

Ibanez Apez20

Munky cosciente del prezzo della 20simo anniversario ha deciso, concorde con Ibanez, di creare anche una linea con un prezzo più contenuto che, per ironia della sorte, è anche quella che usa di più in situazioni live.
Più o meno anche la Apex20 ha le stesse specifiche della sorella maggiore, senza inlay sul manico e con un ponte fisso che garantisce la possibilità di avere accordature alternative, senza dover praticare particolari settaggi al ponte.


Korn è una band di innovatori, ergo, non potevano non tirare fuori dal cilindro qualcosa di non innovativo, questa chitarra è una vera manna per chi ama le settecorde, comoda, affidabile e dall'aspetto contundente è adatta a tutti i generi non solo il New Metal.

Firmato.
Umby








mercoledì 14 gennaio 2015

Dibattito mediatico su youtube: Il legno ha ripercussioni sul suono?

Come sapete Youtube è una vera miniera d'oro di informazioni, il problema che di tutta questa grande varietà bisogna molto spesso saper cosa prendere e cosa scartare.
Fin dalla nascita della chitarra solid body un dibattito che ha tenuto banco è stato: ma i legni influiscono sul suono dello strumento?

E qui, appunto, ci vengono in aiuto gli Youtubers della rete, in specifico quelli che hanno battibeccato di più sull'argomento sono Rob Chapman (proprietario di Chapman guitars), WillsEasyGuitar e Scott Groove (collezionista accanito).

Benchè, chi più chi meno, questi tre personaggi presi singolarmente siano simpatici e i loro video gradevoli, tra di loro corre un po' di astio tanto che più volte nei loro video ci sono citazioni velate, meno velate di uno e dell'altro a riprovare che non corre buon sangue.

Rob Chapman è un fautore delle differenze fra legni, spesso nei suoi video parla delle differenze che, sopratutto sulle chitarre di sua produzione, i legni hanno sul suono.
In molti video Rob propone vari video dimostrativi, utilizzando la stessa amplificazione e metodo di registrazione al fine di non alterare la prova e renderla così apparentemente scentifica.

                                                                  (Rob Chapman)
Scott Groove invece, è un personaggio molto particolare, fa spesso uso di un gergo rock (parolacce a manetta) e senza particolari prove asserisce che la differenza sonora è dovuta solo dai pickup e da altri fattori quali tipo di ponte, tipo di capotasto, meccaniche ecc..
Essendo Scott un collezionista, che conta un centinaio di strumenti, è arrivato a queste conclusioni confrontando un pò tutti i suoi strumenti.
La cosa che condivido di Scott Groove è anche il fatto che lui dice che non è il prezzo che determina in una chitarra la sua resa sonora e che nel suo arsenale ha strumenti da 500 dollari che suonano meglio di altri che ne valgono 4000.


                                                                   (Scott Groove)

WillEasyGuitar è il più tecnico e scentifico dei tre, tutti i suoi video sono correlati da prove tecniche che nei lunghi anni da "guitar maker" ha accumulato.
Nei suoi post fa uso di grafici che in teoria dovrebbero essere a suffragio delle sue teorie.
Il probblema di Will è che ha poca pazienza con i suoi followers e ogni tanto si lascia andare in cose del tipo "non me ne frega un cazzo di quello che pensate" che francamente ne danneggiano un pò l'immagine.
Anche egli asserisce che diversi legni non fanno differenza e che le differenze sono solo alla produzione per un fattore di costi.
Alcuni lo criticano per non essere un brillantissimo chitarrista e che quindi non titolato per parlarne.
Tanto lui se ne sbatte quindi.......


                                                                   (WillEasyGuitar)

La mia opinione è che il legno conta e non poco, la mia esperienza è quella di due ibanez, di due legni diversi, a cui ho montato lo stesso set di pickup e una è risultata suonare con più frequenze medie e l'altra essere una chitarra opaca e non all'altezza della prima.
In ogni caso rispetto tutti e tre questi youtubers, consiglio la visione dei loro rispettivi canali e di prendere da loro le informazioni che ritenete compatibili con la vostra esperienza personale, senza troppo prendere sul serio le loro parole.
Youtube è spettacolo quindi a voi i commenti.

Firmato.
Umby


martedì 6 gennaio 2015

Cosa vuol dire manico in C, V, D?

Ogni volta che leggiamo un'articolo di qualche rivista specializzata in chitarre, quando viene presentata un nuovo modello, in riferimento al manico si parla di forma in C, V, D.
Che cosa significano queste lettere per il consumatore?
Ogni marca, negli anni ha adottato vari tipi di forme per i propri manici, che ne hanno un po' caratterizzato l'aspetto e il genere in cui venivano pensati.
Queste lettere, che fanno si che si riconosca immediatamente di che manico si tratta, sono semplicemente la sezione del manico, ovvero se noi con un seghetto potessimo tagliare, per esempio, al quinto tasto potremmo vedere proprio molte differenze tra uno e l'altro
Così si avranno i seguenti manici:

1) Hard V
Comunemente usato nelle chitarre acustiche Martin dei primi del novecento, è uno dei profili più difficili da vedere oggi giorno anche per la poca comodità che offre.
 
2) Medium V
Il Medium V è il manico tipico delle Stratocaster costruite prima del 1960, è un manico comodo che permette l'utilizzo del pollice per raggiungere il mi basso.
molti grandi chitarristi come Clapton e Eric Johnson hanno utilizzato questo tipo di manico nella loro carriera.

3) C Shape
Il C shape è il principe dei manici, si tratta della forma che le Stratocaster hanno introdotto nel 1960 fino ad oggi sulle serie standard.
Molti brand usano questo profilo come loro standard, e diciamo che al tatto è quello più moderno e di facile utilizzo.

4) D Shape
Il D Shape è il manico standard che montano le Gibson, nel 59' più sottile, nel 60' più spesso, questo profilo è rimasto pressocchè immutato fino ai giorni attuali.

5) U Shape
L'U Shape fù particolarmente usato da Fender sulle prime Brodcaster, Nocaster e Telecaster.
Gli specialisti lo chiamavano anche "Baseball Bat" (mazza da Basball), per identificarne lo spessore.

Spero di essere stato abbastanza chiaro ed avere risolto questo enigma definitivamente.
Prima dell'acquisto di una chitarra in specifico, che vi piace esteticamente, vi consiglio di provare molto il tatto che questi differenti manici hanno sulla vostra mano e che potrebbero influire sul vostro playing.

Firmato
Umby


  

lunedì 5 gennaio 2015

Addio Pino!!






Questa notte é scomparso Pino Daniele, un vero e proprio mito della musica Italiana, stroncato da un'infarto.
Questo post non ha il fine di ricordare solo la sua produzione musicale ma anche l'uomo che si celava dietro le canzoni.
Una volta ho sentito un detto che recitava cosí "le persone piccole le riconosci subito sono quelle che passano tutto il tempo a dirti quanto sono grandi", bé Pino era un grande con la G maiuscola, perché nonostante fosse considerato (piú all'estero) un genio, ha sempre mantenuto una faccia pulita, senza fronzoli e sempre pronto a parlare di musica.
Nel mondo del suono lo piangiamo tutti, basti pensare che Clapton in un'intervista aveva dichiarato che il suo sogno era suonare un'altra volta con lui e che lo avrebbe chiamato per tutti i crossroads futuri "compatibilmente con i SUOI (di Pino) impegni", aveva aggiunto.
Pino Daniele nonostante fosse in possesso di una tecnica ottima alla chitarra non si é mai lasciato trasportare da questo strumento facendono un artista di chitarra ma, bensí ha utilizzato la sei corde come un compositore serio e impegnato.
Le sue canzoni parlano di tutto, senza imboccarti una morale forzatamente sei tu che devi far e tesoro e adattarle alla tua vita.
Penso che chiunque dovrebbe riscoprire la musica di Pino magari abbandonando anche un po' alcuni artisti suoi concittadini che alla musica e alla cultura fanno solo del male.
Oggi mi sento orgoglioso di essere Italiano e essere stato un fratello nazionale di questo grande artista.
Mi lego alla sofferenza dei sui cari e quella della cittá di Napoli.

Grazie Pino

Firmato
Umby







sabato 27 dicembre 2014

Kisekae: Le mie creazioni.

Dato il successo ottenuto dal precedente articolo sul kisekae ho deciso, come avevo promesso,  di darvi degli esempi di creazioni possibili un pelo piú evolute di quelle che avevo postato nel primo articolo.
In questo post, vorrei sviluppare il discorso sul comando D.I.Y. che permette di inglobare delle fotografie o immagini prese da internet su qualsiasi parte della chitarra.

In questo caso ho utilizzato un'immagine con un surfista sia per il body che per il battipenna (nel battipenna stilizzato), dando a questa tele un tema generale definito, mantenendo grazie alle meccaniche vintage un'aria classica.

Sapete che sono un'appassionato di Ibanez, quindi non potevo esimermi dal crearne alcune.
Qui abbiamo una RG con aria southern rock, bigsby, filtron e bandiera sudista annessa.
Uno spettacolo!

Passiamo alla seconda che mi era piaciuta molto quando la realizzai la RG star and stripes
Una delle piú facili da realizzare basta una RG e uno che sappia erografare!

Possiamo dire la stessa cosa di questa, anche se qui sono stato patriottico

Ho voluto esagerare con una custom di prima serie! Body thinline con bica a f, top in acero fiammato, gold hardwere, ponte wilkinson e meccaniche ebano.
Wow!!

E questa é colei che é diventata realtá Belzebu!!
Dopo aver disegnato questa meraviglia mi sono reso conto che era lei la Signature che desideravo.
Ponte fisso Gotoh, v7 e v8, split coil e una fiamma sia sul body che sulla paletta.
L'unica modifica che ho fatto dopo la progettazione é stato cambiare il pickup centrale con jn JB Mini.


Ed ecco il prodotto finito!

Io consiglio a tutti di provare il kisekae, perché con esso possiamo fare tutte le prove possibili prima di crearci la nostra ascia perfetta.
Con una buona dose di fantasia si può fare realmente di tutto.

Firmato
Umby