domenica 21 giugno 2015

Ricordi di un ascoltatore.

Pur essendo sempre stato un melomane (colui che ama la musica non le mele),  non sono mai stato un'amante dei concerti dal vivo.
Cioé, non é che non mi piaccia vedere i miei idoli da breve distanza o avere nelle orecchie un volume bestiale che ti fa rimbombare lo sterno, solo che non mi piace la calca di gente intorno e l'avere magari un capellone che ti impalla la vista di metá palco.
Questo non vuol dire però che nella mia vita me ne sia stato con le cuffiette addosso o nel chiuso di una stanza ad ascoltare i miti del rock.
Nonostante non abbia visto i miei miti principali, i Queen, sono comunque riuscito a vedere alcuni concerti davvero interessanti non necessariamente dello stesso genere.
Qui vi elenco un paio di ottime esperienze:

1) John Scofield
Grazie ad uno zio acquisito (un amico di mio padre), quando John Scofield venne a Torino non persi l'occasione di andarlo a vedere.
Il concerto si tenne in un auditorium (scusatemi ma non ricordo quale) e Scofield si presentava con un trio.
La cosa che mi fece impressione fu che il palco era davvero grande e il gruppo al completo ne occupava solo una piccola parte al centro di esso.
La strumentazione era incredibilmente ridotta, il bassista era attaccato direttamente all'ampli e Scofield dopo essere passato in circa quattro pedalini boss (o marche affini) entrava in un twinreverb della Fender.
IL twin era microfonato come il resto del gruppo ed entrava direttamente nell'impianto abbastanza limitato di wattaggio (essendo un'auditorium che fa dell'acustica il suo punto forte).
Sin dal primo pezzo fu un colpo allo stomaco! Un playing fantastico, un suono ottimo nonostante la strumentazione limitata, pezzi fusion complessi e ricchi e un'allegria di suonare come quella di un ragazzino alle prime esperienze live.
Verso la fine fece salire un trombettista degno di dividere il palco con la leggenda della chitarra Newyorkina.
Tutto il concerto fu condito con alcune battute di spirito e umorismo.
Voto 8.5

2) Steve Vai  
Nel 2001 all'Alcatraz di Milano ho avuto la possibilità di vedere uno dei miei miti chitarristici che più ho idolatrato, e talvolta imitato, della mia vita; Steve Vai.
Il tour del 2001 servì a Vai per promuovere il suo ultimo disco di allora "Real Illusion: Reflections" e quindi come c'era da espettarsi, avrebbe riproposto i pezzi al suo interno più i classici del suo repertorio.
Ad aprire il concerto ci fù l'esibizione di Eric Sardinas, chitarrista amante dello slide e del blues del delta la cui tecnica innovativa lo ha portato a scoprire altre sonorita in questo genere.
Sardinas in mezzo allo spettacolo, preso da un delirio di onnipotenza musicale, si mise a cavalcioni su uno del pubblico e si fece portare in mezzo al parter in una specie di giro d'onore senza smettere di suonare neanche un secondo......epico!
Ma ecco il piatto forte!
In un tripudio di luci ed effetti sonori Steve Vai fece la sua comparsa e con Shy Boy (pezzo di Davd Lee Roth) iniziarono due ore di goduria chitarristica.
Tra chitarre a led, effetti laser, fumogeni e cambi di costume praticamente ogni due pezzi il concerto si scaldò tantissimo fino ad arrivare al punto che la gente rimase a bocca aperta qando i tre chitarristi presenti sul palco Dave Weiner, Vai, Tony Macalpine si scambiarono battaglie chitarristiche furiose un pò come a congedarsi dal pubblico.
Di quella sera ricordo interpretazioni magistrali quali "Wispering a Prayer", "For The Love Of God" e "Building the Churc"
Voto 10
Un vero intrattenitore di folle!

3) Deep Purple
Sotto uno scoscio d'acqua incredibile con lampi e tuoni che invadevano il cielo, nella lugubre location del manicomio di Collegno ho avuto l'esperienza mistica di vedere i Deep Purple!
Devo ammettere di non essere mai stato un fan di Blackmore (sarà perche non sprizza simpatia) ma se c'è un chitarrista che mi piace è Steve Morse!
Non ricordo chi aprisse il concerto, quindi non devono avermi colpito molto, ma quando iniziarono i Purple si scatenò un nubifragio.
Nel parter eravamo in mezzo al fango, l'acqua cadeva copiosa, tentai di ripararmi sotto un telo che uno del pubblico aveva tirato, l'idea sarebbe stata buona se uno del mezzo non avesse deciso di scolare il liquido in mezzo al telo direttamente sulla mia testa.
Visti noi poveri sudditi del Rock, Gillan, decise di aprire sul palco una bottiglia d'acqua e di rovesciarsela sulla testa esclamando....."adesso sono come voi!".
Rapido cambio di maglietta (d'altronde hanno anche la loro età) e giù di nuovo con i classici che li hanno resi famosi.
A parte Morse che subentrò dopo nella formazione ho ancora avuto l'onore di sentire l'organo di John Lord!
Voto 9.
Immensi e anche immersi nell'acqua.

Ci furono altri concerti memorabili, come quello dei Punkreas all'Hiroscima dove il mio amico Silvano riusci a staccare una ciocca di capelli dred del bassista che si era lanciato tra il pubblico.....ma questa è un'altra storia.....

                                     (Oddio glie li ha staccati tutti!!!....No solo gli anni che pasano).

Firmato
Umby.
 
                                                                                                          

venerdì 12 giugno 2015

Mettere i vostri pezzi su Itunes, Spotify, Amazon, Google Play in una mossa.

iscriviti al canale youtube!

Il problema della maggior parte dei gruppi o degli artisti che vogliono vendere la propria musica e avere un minimo di ricavi in maniera facile, è che le procedure di stampa dei CD non è proprio a buon mercato.
Questi costi elevati annullano i già minimi guadagni che un musicista può avere nell'inizio della sua carriera, senza contare se siete cosi ligi da pagarci anche le tasse.

Questo problema non affetta solo chi inizia, ma anche le grandi etichette produttrici nello show business e quindi si sono create alternative online di vendita, chi più chi meno, interessanti.

Le quattro piattaforme di vendita principali sono Itunes, Spotify, Amazon, Google Play hanno ognuna di loro  differenti modalità e commissioni sul venduto.
Il problema di alcune di queste piattaforme, non specifico, non sono accessibili da tutti e bisogna passare da dei produttori che si occupino di voi, conseguentemente i vostri ricavi saranno minori dato che in qualche modo dovrà vivere quell'uomo li.

Allora la domanda del giorno è: C'è un modo economico per poter guadagnare avendo pieno accesso a quelle piattaforme senza rinunciare alle royalties? (Diritti sui pezzi).
La risposta è si basta iscriversi a DISTROkid!
Distrokid, con solo un pagamento annuale di 19,99 dollari vi darà la possibilità di uplodare tutti gli album che avete creato (altri siti vi permettono solo un album), la conservazione del 100% dei guadagni della vendita, accesso agli archivi sharzam, una velocità di upload e visualizzazzione 20 volte superiore alla concorrenza.

Dunque se avete un album vi consiglio vivamente questo sito perchè credetemi non troverete di meglio per vendere online!
Sotto vi riporto il link del sito dove potete effettuare la registrazione.

https://distrokid.com/?c=jared20

Voto: 10
Vale la pena anche solo farsi un giro a vederlo.

Firmato
Umby

lunedì 8 giugno 2015

Digitech Drop

Ricorrendo la data storica del 4 giugno, compleanno del vostro blogger, mi sono voluto fare un regalo e tra diverse opzioni (avevo in mente un Boss RC Looper), ho scelto di regalarmi il Digitech Drop.

Questo magnifico pedale permette di scalare la nostra accordatura di addirittura un'ottava a semitoni per volta, questo significa che avremmo a disposizione, senza cambieare chitarra, tutte le accordature basse senza dover girare nemmeno una meccanica.

Facciamo un'esempio pratico: siamo nel mezzo di una session in standard tuning, il vostro prossimo pezzo è Purple Haze di Hendrix e volete farlo nella tonalità originale (Mi bemolle), bastera settare il Drop un semitono sotto (girando di uno scatto il potenziometro del pedale) e....voilà accordati in Mib standard.
Ma siccome siete chitarristi polivalenti e nessun genere vi spaventa, volete eseguire un set di Numetal (genere famoso per usare accordature bassissime tipo standard Do), basterà girare il potenziometro di quattro toni e avrete un'accordatura standard Do.

A mio personale avviso fino a Do il pedale ha la sua massima utilità e copre bene tutti i range sonori.
Sorpassando i quattro toni, si entra nel territorio delle chitarre baritono abbastanza bene ma sinceramente sarebbe meglio munirsi veramente di una baritono se si affrontano alcuni generi molto heavy.

Tra le opzioni selezzionabili, girando al massimo il potenziometro arrivando all'ultima opzione avremmo il suono dry della chitarra più l'ottava bassa e da un effetto che potete sentire nel pezzo di Satriani "Super Colossal".

Una delle cose che mi ha fatto impazzire di questo pedale è la modalità ON/OFF.
Nella modalita OFF quando viene premuto l'accensione il pedale rimarrà attivo, come tutti i pedali di questo mondo, invece nella modalità ON il pedale sarà attivo solo se continueremo a fare pressione sul bottone di attivazione.
Questo permette un bellissimo effetto "Dive Bomb" se setteremo il pedale nell'ottava bassa e in modalità ON manterremmo una nota e faremmo pressione momentanea sul pedale, ottimo per chi ha chitarre a ponte fisso.

Il pedale non è esente da difetucci, per esempio, nonostante la Digitech consigli di metterlo come primo pedale nella catena dei nostri effetti, si percepisce un piccolo, ma sopportabile, calo di overdrive se usato con la distorsione.
La latenza (distanza tra la nota che suoniamo e quella percepita effettata), è veramente impercettibile me c'è e viene cresce un pelino con l'abbassare l'accordatura, questa tecnologia è ormai ad un livello sofisticatissimo ma questo è un parametro ancora che deve essere migliorato.

Il mio Voto è 8.5
Lo consiglio vivamente a chi cambia spesso di genere e non ha voglia di sbattersi con scalature di corde diverse o accordature manuali.
Presto su questo blog postero sotto ogni recensione i migliori link dove acquistare l'articolo al migliore prezzo.

Firmato
Umby