martedì 27 febbraio 2018

Ferrarotti - Matteacci LA Resophonic Guitar

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Quando ho saputo che Roberto Ferrarotti stava lavorando ad un nuovo progetto in collaborazione con Robert Matteacci (creatore delle cigar box omonime), ho subito preso il telefono e ho chiamato in azienda chiedendo di poter vedere il prodotto finito.
Ovviamente Roberto ha accettato, e oggi ho avuto la possibilità di intervistare a tutti e due i creatori di questo progetto, facendo loro delle domande precise su come abbiano concepito questa chitarra così particolare.

Siamo arrivati da Ferrarotti in una mattina nevosa e Roberto, come al solito ci ha aperto le porte con il suo sorriso.
Nello studio, in una custodia rigida nera c'era la nuova nata di Ferrarotti.
Al fianco di Roberto, Robert Matteacci ci è sembrato molto fiero dell'idea che per caso era nata alcuni mesi prima, una resofonica made in Italy!


Le resofoniche, non sono "creature" facili perchè sono formate da vari componenti come un piatto di metallo che sostituisce parte del top su cui è agganciato un ponte posto a vibrare su un "cono" all'interno della cassa.
In più, la LA (questo il nome della nuova Ferrarotti), ha un pickup magnetico tipo Tele vicino al manico per catturarne anche l'aspetto elettrico perfettamente bilanciato con le sue caratteristiche di acustica.
Il progetto è nato quando Matteacci ha acquistato per gioco una vecchia Ferrarotti modello 1 (con corde di metallo) e nel suo laboratorio ha deciso di modificarla radicalmente con materiale di recupero, ciotola del cane, un coperchio di metallo, bulloni e viti presi di qua e di la.
Il risultato finale, se pur grezzo, aveva del potenziale, un timbro buono tanto da indurre Matteacci a fare un video e pubblicarlo sul suo canale youtube https://www.youtube.com/user/attentialtarlo.
Robert, non poteva sapere che quel video sarebbe arrivato alle orecchie di Ferrarotti che intrigato dal progetto cercava di prendere contatti con lo scienziato pazzo Matteacci.
La collaborazione ha portato alla realizzazione di questa chitarra la LA.
Il corpo è in Pioppo, con le fasce di rinforzo in Abete, il manico e la tastiera in Faggio,  adattati alle esigenze di una resofonica comoda e facile da usare.
Roberto Ferrarotti ha fatto un lavoro magnifico anche nel realizzare le buche a F sulla parte superiore del corpo, che, senza intaccare la struttura interna del brancing dona un'ottimo volume d'uscita allo strumento oltre che a un look elegante.
Il suono è ricco di bassi, cosa che mi ha colpito in quanto, le resofoniche, normalmente non hanno proprio la caratteristica di chitarre "grosse" puntando sul suono metallico e carico di medio alte.
Dolce, con un buon volume anche da non amplificata, la LA è facile da suonare, ideale per gli open tuning e per chi fa Delta Blues.
La Ferrarotti LA mi ha colpito molto per costruzione e suono senza tralasciare l'estetica elegante dal tipico gusto nostrano.
Il prezzo è ottimo per la complessità del prodotto, 499 Euro per un pezzo unico, creato dall'ultima azienda storica di strumenti musicali in Italia.
Per informazioni o per prenotare questo strumento si possono contattare sia Robert Matteacci www.robertmatteacci.com che sul sito di Ferrarotti www.ferrarottichitarre.it oppure seguirli sulle loro rispettive pagine Facebook.

Firmato.
Umby


martedì 20 febbraio 2018

Recensione: Washburn HB-35

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Grazie alla collaborazione con Salotto Musicale Merizzi (merizzishop.com), oggi abbiamo la possibilità di mettere le nostre manacce vogliose su uno strumento dal gran feeling e dal suono caldo la Washburn HB-35
Questa semiacustica che in passato ha sempre dato grandi soddisfazioni in termini di vendite, e che originariamente veniva prodotta in Giappone a costi decisamente più elevati di quelli proposti con questa rivisitazione made in Cina, che da Merizzi è proposta sotto i 600 Euro.
La chitarra ha fiondo, top, e fasce in acero fiammato con un blocco centrale solido di acero in puro stile 335 (la 335 ha il blocco in mogano).
Il manico è in acero con la tastiera in palissandro con 22 tasti, imprezisiti, da bellissimi fret marckers tipo madreperla e da un triplo binding. Davvero lussuosa per il costo.
I pickups Dual Humbuckers sono selezionabili tramite il classico swich a tre posizioni, il ponte è un classico tune-o-matic.
Con le corde 010 nonostante la scala da 24,75, è morbida nei bending e con un'action che fa invidia alle macchine da corsa.
Il suono è caldo in tutte e tre le posizioni con una cattiveria che, sotto sotto, viene fuori quando i toni sono tutti aperti.
Tiene l'accordatura in modo esemplare grazie alle Grover 18/1 che la rendono stabile (meccaniche di qualità, problemi in meno).
Trovo solo la posizione centrale, quando i due Dualbucker lavorano insieme, poco nasale e non all'altezza dei timbri classici delle Americane 335, ma per il resto devo ammettere che sono colpitissimo da questo articolo.
Straordinario il pickup al manico e cattivissimo quello al ponte.
Insomma valida alternativa per chi non può spendere determinate cifre per una Gibson (sempre che resista alla crisi finanziaria che la attanaglia).

Voto 8'5

Firmato.
Umby

martedì 13 febbraio 2018

Galli Strings

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Questa volta vi voglio parlare di un altro argomento a me molto caro e spesso sottovalutato da molti colleghi…. CORDE!!!!
Anche questa volta ne parlerò avendo il piacere di “giocare in casa”; l’azienda produttrice delle corde da me testate è infatti italiana e le corde sono rigorosamente made in Italy by Galli Strings.
Le mute oggetto di test sono le Galli pro coated  0.10/0.46 e le Ms steel round wound 0.10/0.46.
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Partendo dalle prime, le pro coated risultano rivestite da un micro film che avvolge ogni corda nella sua interezza garantendo longevità e brillantezza per un tempo maggiore rispetto alla normale usura delle corde prive di rivestimento.

La cosa che mi ha colpito particolarmente è data dal fatto che al tatto le corde in questione non risultano scivolose o “gommose”, bensì come delle tradizionali corde non rivestite. Il suono, come può evincersi dalle demo realizzate con strat e les paul, si mantiene brillante e ben bilanciato.
Le MS steel round wound le ho testate su una chitarra, la mia red special brian may guitars, che attualmente monta tasti in acciaio. La Red Special suonata senza la classica combinazione treble booster + Ac30 “a palla” è una chitarra dal suono molto caldo e scuro. Da qui l’idea di abbinarla a corde stainless steel che hanno proprio la caratteristica di avere una voce più brillante rispetto a quelle con i classici rivestimenti in nickel. Come previsto il suono della Red si è aperto notevolmente; anche in termini di risposta le corde in acciaio sono il massimo per quei chitarristi che cercano “una botta” maggiore rispetto alla corde in nickel che mantengono, invece, una voce più vintage.
Ultima nota, senz’altro positiva, della serie MS è data dalla presenza di una coppia extra di prima e seconda corda (quelle che solitamente sono più a rischio rottura); una piccola attenzione che denota quell’ attenzione per i dettagli che ha reso famoso il made in italy nel mondo e le corde Galli non fanno eccezione!


Firmato.
Angelo

giovedì 8 febbraio 2018

Il suono di Brian May e i suoi delay.

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Uno dei suoni più ambiti nel panorama chitarristico mondiale è sicuramente quello di Brian May il leggendario dei Queen.
Nel complesso si può definire un misto di semplicità e complessità, in quanto racchiude elementi semplici quali il Vox Ac30 con un semplice boost di medi e elementi difficili da ottenere quali la chitarra, che se non si ha una Red Special, l'approssimarsi a quel suono diventa ostico.
Senza dimenticarsi i Delay, il dottor May, nell'arco degli anni ne ha fatto un vero e proprio marchio di fabbrica.

Cominciamo da suono base.
Per simulare il suono della leggenda dei Queen, ci siamo avvalsi del programma Guitar Rig 5 Pro.

Come potete vedere nell'immagine a lato abbiamo usato un Ac Box (simulazione Ac30), settando entrambi i volumi normal/brillant al massimo così come il treble.
I bassi li abbasseremo a 3 massimo 4, il tone cut assolutamente a 0 come i comandi del tremolo.
Abbiamo microfonato la cassa non troppo vicino in modo da dare un po di aria al suono con la configurazione Stereo accesa per simulare che ci sia più di un ampli in azione allo stesso tempo.
Nel pre, quindi sopra l'amplil, abbiamo posizionato un Treble Booster (Un Boost di medie frequenze) che poi è la vera chiave per ottenere questo suono.
Lo abbiamo settato mettendo il comando del boost quasi al massimo e il potenziometro del bright a 8.
In ultimo è meglio aggiungere un riverbero, ma su questo lo lascio aggiungere a gusto sempre cercando di non esagerare per non ovattare il suono in modo eccessivo.

Avendo un suono base di buon livello come quello che abbiamo ottenuto, si può passare all'aggiunta dei delay ovviamente da mettere nel send/return quindi sotto l'ampli.
Ho usato il delay chiamato "Twin Delay" settandolo nella modalità "Left and Right"(ovvero avremo una ripetizione a destra e l'altra a sinistra).
Ho messo il dry/wet perfettamente a metà, sul canale di sinistra ho messo il comando time perfettamente a 5, feedback a 1 e il level a 9.
Nel Canale destro l'unico comando che cambia è il Time che ovviamente dovendosi sentire dopo il canale left ho settato a 7,5.
Per sentire il risultato di questo esperimento alla Franckenstein cliccate sul video all'inizio dell'articolo!
Penso di essermi avvicinato molto, senza avere il talento di Brian May o un six pence che lui usa come plettro (mi sono arrangiato con una moneta da 10 franchi).
Consiglio vivamente a chi vuole avvicinarsi al suono di Brian, di comprare una delle tante repliche della Red Special perchè quella chitarra è gran parte artefice del suono.

Firmato.
Umby

martedì 6 febbraio 2018

Guerre Shred! Alessandro Morlando e Umberto Ronco

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o al mio 

Devo dire che grazie a questo blog e al canale youtube, ho la possibilità di contattare e suonare assieme a musicisti straordinari sparsi un po per tutta l'Italia.
Dopo essermi acceso in un duetto blues con il mitico Angelo Neri (che ha anche firmato parecchi articoli di questo blog), oggi è il turno di un musicista professionista di Napoli, Alessando Morlando.

Che dire di Alessandro? Chitarrista virtuoso, gusto impareggiabile, tecnica mirabile, suono caldo, scelta di note come pochi hanno e soprattutto cuore, quello che manca a molti shreder dell'ultima ora.
Diciamo che ama il Rock ma è molto immerso nel Jazz e sta affrontando diversi progetti solisti e non.
Si può dire abbia calcato tutti i palchi facendo centinaia di date all'anno!
Cliccate sul video e godetevi il suo fraseggio e perche no anche il mio...non sono proprio da buttare!!

Firmato.
Umby