mercoledì 26 aprile 2017

Peace Inside: prove tecniche di live!

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Dover riproporre in una situazione live un pezzo che si è registrato mesi prima, può essere un vero problema.

Prima di tutto, sicuramente al momento della registrazione avremmo tagliato il pezzo in varie take in modo da renderlo perfetto per l'ascolto e quindi ci vorranno un po di ore di pratica per riuscire a dominarlo nella sua intierezza.

Seconda cosa, trovare il suono giusto perché, dopo la post produzione dove il pezzo è stato mixato ed equalizzato, non sarà facile avere la stessa resa sonora.

Da non dimenticare anche il fattore memoria!
Ricordatevi di fare un mix alla base di ogni vostro pezzo solista cosicché, possiate esercitarvici sopra, sembra una cosa stupida ma poi mi ringrazierete quando sarete li sul palco!!

Firmato.
Umby

giovedì 20 aprile 2017

Ferrarotti UnoEnne e DueBis

                                                                     (clicca sul video)

In questi momenti di crisi economica profonda, quasi tutti i marchi italiani sono stati divorati dai colossi cinesi come EKO oppure hanno avuto una più ben triste sorte come la Laiolo.
Vorrei ricordare a tutti che l'Italia è la patria dei più grandi liutai della storia (Stradivari, Guarnieri ecc..) e che la costruzione di chitarre nel nostro paese è ben precedente a tutti gli altri paesi che si blasonano tanto oggigiorno.
L'unica firma conosciuta mondialmente rimasta a baluardo dell'italianità è Ferrarotti!
Oggi grazie a Guitar Shop (www.guitarshop.it), abbiamo in demo due chitarre, la Unoenne e la Duebis.

UnoEnne


La UnoEnne è una chitarra per principianti, con la cassa lievemente ridotta a misura di ragazzo, per chi vuole imparare i primi rudimenti chitarristici.
Suona molto bene sopratutto in virtù di un prezzo di vendita di 85 Euro da Guitar Shop.
Bella risposta di bassi, una buona tenuta dell'accordatura e sopratutto curata nei dettagli.
Voto 7.00








DueBis 




La DueBis è sempre una chitarra per studenti ma, qui abbiamo una qualità superiore a cominciare dalla tastiera allargata in Palissandro e il top in Abete Douglas che conferiscono allo strumento una risposta di medie e basse importanti.
La DueBis suona di qualità, facile sotto le dita, risponde in maniera decisa con un volume eccellente che sfida anche strumenti dal più alto valore monetario.
Lo strumento da Guitar Shop è in vendita a 135 Euro! Come avrete sentito nel video ne vale proprio la pena
Voto 8.5

In questo mercato pieno di prodotti approssimati e di scarsa qualità, Ferrarotti si staglia per la sua professionalità e i suoi materiali, dando all'acquirente quel qualcosa in più che solo l'estro italiano può dare.
Se siete indecisi su cosa comprare vi sconsiglio fortemente il mercato cinese che, in questo caso, non regge minimamente il confronto con queste due chitarre con solo poi una minima differenza monetaria.
Non mi resta che dire complimenti Roberto Ferrarotti!!!

Firmato.
Umby

martedì 18 aprile 2017

Perchè comprare una 7 corde?

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Noi chitarristi, pur di comprarci una chitarra nuova, sapremmo inventarci le più assurde scuse; a volte però la necessita di un particolare sound ci porta a dover prendere uno strumento in base alle necessità.
Proprio una necessità mi fece comprare una 7 corde e devo dire che d'allora l'ho utilizzata in numerose registrazioni.
Un mio amico jazzista voleva fare un progetto, un duo di chitarre, una solista e l'altra che lo accompagnasse ritmicamente.
Mancando il basso però mi chiese cosa potessimo fare e l'unica idea per coprire il tipo di musica del mio amico era provare con una sette corde appunto.
Per quanti penseranno che sia una cosa pazza usare uno strumento così nel Jazz, ricordo che è proprio in questo genere che le prime sette corde si sono viste negli anni 50' e che solo con l'avvento del Nu Metal sono state popolarizzate con una montagna di distorsione.
Dopo tante ricerche comprai una IBANEZ 7321 a ponte fisso nera ma, siccome odio il boring black (come gli americani chiamano il nero sulle chitarre) ho apportato pronte modifiche.

Il body verniciato di argento metallizzato, ho cambiato i pickups con dei V77 e V78 (i miei pickups preferiti V7 e V8 a versione sette corde), eliminato il circuito del tono e aggiunto uno split coil sotto il volume.
Questa chitarra sia nel progetto che dopo, mi ha dato soddisfazioni immense facendomi scoprire un mondo nuovo sia sonoro che di ditteggiature.
E quindi in base alla mia esperienza vi do 5 ragioni per cui e bene comprare una sette corde.



1) Come dice Malmsteen "+ non può essere -"

2) Aggiungerà possibilità creative nel vostro playnìng

3) Aggiungerà possibilità di accordi con bassi alternativi e profondi

4) Nelle registrazioni donerà una profondità notevole al mix

5) E' una chitarra in più....che male fa??

Quindi il mio consiglio riassumendo è di fare almeno un pensiero all'acquisto di una sette corde, se ha funzionato per i Korn perchè non dovrebbe funzionare per voi?

Firmato.
Umby

mercoledì 12 aprile 2017

Recensione: Ibanez PF1512

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Anche in ristrettezze economiche, non riesco a non concedermi ogni tanto un acquisto fugace.
Siccome è nelle mie intenzioni incidere un disco in acustico, ho pensato che non sarebbe stato male avere nella mia scuderia una 12 corde.
Attirato da prezzo e scettico per la stessa ragione dell'attrazione, ho deciso di provare la Ibanez PF1512.


Questa chitarra dal corpo, manico e fasce in mogano e dal top in acero, mi ha folgorato.
Il suono è ricchissimo di medie/alte armoniche (tipico delle dreadnought) e forse manca di una spinta di bassi ma, stiamo parlando di una 12 corde dove per norma, le corde basse vengono doppiate dall'ottava alta.
Le meccaniche sono precisissime e affidabili, il manico è certamente più grande di una sei corde ma non mi ha dato l'impressione di avere un tronco di pino nelle mani come in prodotti similari di altre marche.
I manici sono sempre stati il punto forte di Ibanez da sempre
Una delle cose che mi piace di più di questa chitarra è l'inlay sulla paletta che sembra una ala ma che se la guardiamo bene non è che l'unione delle lettere P e F (Ibanez PF).
È veramente un piacere suonare questa chitarra, a dispetto della sua provenienza asiatica suona e si presenta lussuosa.
Il mio voto è tra i più alti che ho mai dato su questo blog.
VOTO 9,5

Firmato.
Umby

mercoledì 5 aprile 2017

Recensione: Schecter Hellraiser C-1FR

                                                                   (clicca sul video)
Dalla nostra collaborazione con Guitar Shop (www.guitarshop.it), sono nati tanti post con altrettante chitarre in visione, oggi non saremo da meno.
















Abbiamo tra le mani la Schecter Hellraiser Diamond Series C-1!
La chitarra è una meraviglia di malvagità e cattiveria, il corpo è in mogano cosi come il manico set-in, il top in acero quilted è una goduria per gli occhi, tastiera in palissandro con inlay in abalone, così come anche il binging che gira attorno alla paletta cosi come alla siluoette della chitarra.
L'elettronica ci regala due humbuckers EMG 81 e 89 splittabili separatamente grazie a due push/pull situati uno sotto il volume e l'altro sotto il tono.
Il manico non è slim anzi è bello presente nel palmo della mano conferendo al suono una risposta di bassi amplia.
Il radio della tastiera è di 24,5 (quindi superpiatto), vi donerà una una maggiore facilità nell'esecuzione e aiuterà nella velocità.
La chitarra è cattivissima perfetta per il metal ma si esprime bene anche in altri generi, tenendo in considerazione il fatto che gli EMG comprimono un po il suono.
Nonostante il Floyd Rose (originale non licensed), il sustain è ottimo cosa che accomuna quasi tutte le chitarre con il corpo in mogano e il top in acero.
Del ponte si può abusare, ma grazie al blocca corde tutto rimane per lungo tempo intonato e accordato.

Devo dire che è una chitarra che mi ha stupito molto, forse avevo il preconcetto di trovarmi davanti ad una chitarra dalle possibilità limitate ma mi sbagliavo.
Una dei suoi punti forti infatti è proprio la sua versatilità e l'originalità dei suoni che si possono tirare fuori.
Schecter è una marca che conta un'immenso catalogo per tutti i tipi di chitarristi ma, con la serie Diamond di cui la C-1 fa parte, direi che hanno fatto centro.
Consiglio questa chitarra a chi piace il rock moderno, a chi non vuole avere paura di alzare il volume e a chi vuole espandere la propria tecnica fino alle stelle!

Voto 9.00
Firmato.
Umby