giovedì 27 agosto 2015

Hai un figlio?: Trucchi per un buon insegnamento di base.

Visto e cosiderato il successo del precedente post intitolato "hai un figlio?....", ho deciso di proporne un'altro con un fine leggermente diverso, la didattica.

Prima di tutto, vorrei precisarvi, che quello che di seguito vi proporrò è frutto di undici anni di insegnamento a persone di tutte le età, dalla fascia scolare agli adulti.
Ovviamente quando parliamo di bambini il metodo sarà ben diverso da quello che avremo con un adulto; questo molto spesso, benchè evidente, in alcuni insegnanti sembra perdere di importanza.

Vi racconto un'aneddoto che poco centra con la musica ma che vi farà capire meglio il funzionamento dell'insegnamento infantile.
Io, come alcuni di voi sanno, ho un negozio di scarpe dove, quando si trova in Italia, viene a comprare le calzature un missionario che opera in Africa con i bambini sottonutriti. 
Questo prete, mi racconta che lui in realtà parla di Dio raramente e che prima pensa a riempire le pance di questi bambini, saranno poi loro quando sazi ad avvicinarsi a chiedere chi sia quell'omone tanto gentile.
La stessa cosa in musica è riempire i bambini di teoria musicale ancor prima di avergli fatto tenere in mano una chitarra, e come se imparassero prima a dire "mamma" e poi la vedessero per la prima volta (cit. Bollani).
Questo non vuol dire crescerli nell'ignoranza teorica perchè, come i bambini che si avvicinano all'omone buono, in musica sono quasi sempre loro a domandare il funzionamento tecnico e teorico dello strumento.
E se questo non avvenisse sarà l'insegnante che visto il livello dell'alunno farà di conseguenza.

Il secondo consiglio sarà banale ma è il più efficace: insegnare non trasmettendo i errori di postatura.
Per errori di postura intendo un'impostazione della mano sbagliata, che non riguarda tanto il pollice sopra il manico sugli accordi aperti (che potrebbe anche tornare utile per esempio nell'esecuzione di accordi come Re/Fa#) ma i gomiti distanti dal corpo come si avesse una mela sotto il braccio.
Questo piccolo accorgimento aiuta un sacco anche il corretto posizionamento della mano nell'esecuzione degli accordi in barrè.
Se ci accorgiamo di avere noi un difetto di postura facciamolo presente all'alunno facendogli vedere il corretto modo di fare.

Terzo consiglio: fateli divertire!! Per Dio!!
Di insegnanti pallosi è pieno il mondo, se anche voi genitori lo sarete il bambino penserà che suonare è palloso e quindi si dirigerà verso la playstation o peggio.....a Guitar Hero (Per favore fatelo per me!).
Anche se sapete che insegnargli il riff di Smoke On The Water non è un modo scentifico di farlo iniziare, insegnateglielo lo stesso fortificherà l'orecchio e crearà passione per quel tipo di suono.
(Two Man And A Half docet).

Sono perfettamente daccordo con chi dice che sia meglio lasciare l'insegnamento ad un professionista ma, è anche vero che se non si sbagliano procedure relativamente semplici portare il proprio figlio ad un certo livello darà grandi soddisfazioni.
Quando si affronterà la scelta dell'insegnante perfavore scegliete qualcuno con i requisiti sopra citati.

Ps. non rompete i coglioni ai vostri figli per esercitarsi a tutti i costi se no rischiate di bruciarli e che si allontanino dallo strumento o che lo vedano con trauma.
P.p.s. Non fateli iniziare a suonare a tutti i costi pensando che siano dei geni musicali solo perchè cantano le canzoni delle sigle dei cartoni animati......tutti lo fanno anche quelli con la musicalità di un ramarro!!

Firmato
Umby
  




lunedì 24 agosto 2015

Paul Stanley dopo 30' anni torna in Ibanez

Dopo una lunga attesa i fan di Ibanez potranno finalmente mettere le mani su una chitarra che ha fatto leggenda!
Paul Stanley ha sempre avuto una passione per l'aspetto teatrale dello show e quindi anche la chitarra imbracciata doveva avere un'aspetto dello stesso livello, quindi, Ibanez che già a metà degli anni settanta si stava discostando dal mercato delle copie in favore di modelli originali.
Visto e considerato il grande successo dei KISS, Ibanez decise di fare un modello specifico per il suo Lead Singer.
Naque cosi, dalla neonata Iceman (corpo che colpì molto a Stanley), quella che sarebbe diventata la serie PS.
Stanley usò questa chitarra un pò per tutti i lavori di Stanley sia di studio che live ma, dopo circa una decina d'anni alla fine del contratto che li legava, passò alla Washburn che gli offrì sicuramente un contratto all'epoca più allettante.
Si sà che nonostante avesse un contratto in esclusiva di immagine con Washburn, Stanley in studio dove gli occhi indiscreti non potevano raggiungerlo, ogni tanto usasse ancora le sue vecchie Ibanez.
Negli ultimi 10 anni Ibanez è cresciuta raggiungendo fatturati e popolarità pari ai grandissimi marchi americani acquisendo anche collezzionisti da tutto il mondo disposti a pagare una vera fortuna per i modelli di Paul.
C'è da dire anche che alcuni modelli non erano neanche stati commercializzati, come per esempio la PS1CM (crasched mirror, specchio rotto) che per poterla avere bisognava passare direttamente dalle mani dell'artista che, a fine contratto aveva il permesso di venderli.

Quindi, siccome Ibanez ama compiacere i suoi fan e complice il ritorno di Paul in azienda, si è deciso di lanciare nuovamente la serie PS implementando in essa anche dei modelli meno prestigiosi che, ovviamente, hanno anche un prezzo più accessibile.
Insomma ogni KISS avrà la sua fetta di gioia.

Quindi qui sotto vi elenco i modelli in commercio.

IBANEZ PS1CM

Modello ovviamente più caro e prestigioso della serie creato dal custom shop giapponese.
IBANEZ PS10BK

 Ultimo modello prodotto in Giappone con il massimo delle specifiche.
IBANEZ  PS120 BK
Modello Premium non prodotto in Giappone con l'aspetto identico a quello di fascia più alta.


IBANEZ PS40BK

Modello made in Indonesia meno caro della serie oltre i pickups anche il ponte differisce dagli altri modelli senza contare l'assenza del binding e degli intarsi al manico.

Paul Stanley torna a IBANEZ.......evviva Paul Stanley!!

Firmato.
Umby