mercoledì 24 gennaio 2018

Recensione: Ibanez S360QM

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Quando ricerco una chitarra da Salotto Musicale Merizzi, sono sempre molto attento a quello che Gabriele, il titolare, mi suggerisce conscio della sua conoscenza e preparazione nel campo chitarristico.
Questa volta però mi sono lasciato trasportare dal look di questa Ibanez S360QM e dai loro colori Infatti da Merizzi si trovavano quella nel video (rossa) e un meraviglioso blu che tira al violetto.
Con un top in acero marezzato, il corpo in mogano, manico in acero, tastiera in palissandro questa chitarra vince il premio per la versatilità di tutti i modelli che abbiamo mai provato fino ad ora.

Anche i pickups non sono da sottovalutare, al manico e nella posizione centrale troviamo una coppia di Quantum dal carattere Strato veritiero con l'aggiunta di un pelo di bite (mordente) in più.
Al ponte la vera sorpresa un True Duo Bucker, cattivissimo con un carattere caldo e avvolgente adatto ad un'infinità di generi dal più duro alle saturazioni vintage, con la possibilità di essere splittato grazie ad un push/pull sotto il potenziometro del volume.

La cosa che più mi è piaciuta è senza dubbio il ponte Sat Pro II, una specie di Wilkinson della casa di Hoscino, morbidissimo e settato splendidamente dalla fabbrica adatto a tutti i tipi di uso, dal divebomb ai semplici vibrato surf.

Posso proprio affermare che Ibanez continui ad essere leader nel settore dell'innovazione e della versatilità dei suoi prodotti.
Prezzo da Salotto Musicale Merizzi Euro 350,00
Voto 9,00


Firmato.
Umby

martedì 23 gennaio 2018

Essetipicks Ziriyab, una rivoluzione di plettro.

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Finalmenteeeeee!!! Finalmente ho l’occasione di recensire un prodotto che aspettavo da tempo, realizzato completamente in Italia by Essetipicks.
Il modello in questione è lo Ziriyab standard – modello appartenente alla serie di plettri stampati in serie – realizzati dal mitico Steve Tommasi, professionista e artigiano che da parecchi anni ormai produce plettri davvero interessanti, per tutte le tasche e in una moltitudine di materiali, shape e modelli che nulla hanno da invidiare ai più blasonati marchi boutique attualmente presenti sul mercato.
Come già ho avuto modo di spiegare attraverso la review del modello Speedy cocco - che potrete trovare qui di seguito - https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=dyFe5Sj23Tk – ciascun modello essetipicks, compreso il modello Ziriyab, presenta una smussatura sulla punta e in parte sul bordo del plettro, che consente allo stesso di scivolare tra le corde senza il minimo sforzo. Altro punto di forza dei plettri testati è dato dallo spessore - abbastanza notevole - che consente alla mano destra di rimanere rilassata potendo quindi compiere movimenti più fluidi. Lo Ziriyab a differenza dei modelli handmade non presenta il logo in pelle al centro del plettro bensì una conca che consente un grip ugualmente stabile e sicuro.
I plettri Ziriyab sono realizzati in diversi materiali.. vediamone le differenze:
Kevlar (nero): lo stesso materiale utilizzato per i giubbotti antiproiettile, conferisce al plettro un suono ben bilanciato. Il suo punto di forza è sicuramente dato dalla durata, anche dopo ore di utilizzo infatti il plettro resta come nuovo;
Acetalica (panna): attacco pauroso!! in assoluto il mio preferito tra quelli testati; dal suono molto brillante;
Nylon (arancio): suono caldo ma con un non so che di brillante nel release ;
Polipropilene (verde): molto simile al nylon ma più scivoloso tra le corde;
Vetro 30% (grigio): attacco brillante, leggermente più caldo della versione in acetalica;
Polietilene (blu): attacco molto caldo e con una sorta di treble roll off; a mio avviso particolarmente indicato per corde in nylon o per simulare il tocco delle dita;
Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti; in attesa di testare nuovi prodotti realizzati da questo orgoglio italiano chiamato Essetipicks vi auguro buon ascolto!!
https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=Dg5VGuSo5HU
https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=r7goy0eH_3c

Firmato.
Angelo

martedì 16 gennaio 2018

Squier Telecaster (85' Japan made)


All'inizio degli anni 80', la CBS che allora controllava il marchio Fender, decise di dedicarsi alla produzione di chitarre budget ma di qualità per combattere la sempre piu serrata concorrenza dei marchi economici.
Il compito di produrre qualità a minor costo fu data alla fabbrica nipponica Fuji Gen Gakki, la stessa che produceva anche alri marchi famosi e proprietaria del brand Ibanez.
Gakki aveva già in passato avuto esperienza nel replicare le chitarre Fender, infatti come piu volte citato da questo blog, ebbero varie denunce dai colossi americani intimiditi dalla qualità delle repliche.
Se non li puoi vincere alleati!
La casa di Hoschino infatti, iniziò la produzione di pezzi classici come la Telecaster, Stratocaster, Jazz bass, precision  bass ecc..
L'accoglienza del pubblico fu grandiosa, finalmente chi non poteva permettersi una USA poteva godere del look e delle timbriche originali di questi strumenti.
Piano piano anche i possessori delle Americane iniziarono a strizzare l'occhi a queste bellezze Giapponesi, tanto che alcuni iniziarono ad usarle come backup nei loro rig.
La qualità di questi strumenti crebbe ancora tanto che le vendite americane ebbero una flessione in favore della fabbrica di Hoschino, cosa che spinse Fender all'inizio degli anni novanta a cambiare paese di produzione aprendo una propria fabbrica in Cina.

La Telecaster presentata oggi è proprio del miglior periodo delle Squier giapponesi che si situa tra gli anni l'80 e l'85.
Godetevi il suo suono con il nuovo setting audio di alta qualità che siamo riusciti finalmente ad avere!
Firmato.
Umby


mercoledì 10 gennaio 2018

Sapresti riconoscere una Stratocaster?

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Tra i miei video più popolari sul canale c'è sicuramente "Sapresti riconoscere una Les Paul (https://www.youtube.com/watch?v=5oxBBX2ZzDo).
Perchè non riproporre lo stesso format ma cambiando il soggetto dell'esperimento?
Questa settimana il vostro orecchio dovrà riconoscere una Fender Stratocaster Standard del 1999.
La sfidante che proverà a confondervi le idee è la mia Ibanez Custommizzata chiamata Flag che monta dei Dimarzio Area 58 al manico e un 61 al ponte.
I Dimarzio sono dei single coil noisless perche hanno due bobine sovrapposte quindi, suonano come quelli di una Strat ma con una pulizia ad alti volumi.
Fatemi sapere nella comment section se avete indovinato i 5 esempi proposti...non barate!

Firmato.
Umby

domenica 7 gennaio 2018

Eccellenze Italiane: Magrabò tracolle

Durante una vacanza in centro Italia, la mia passione per le chitarre non mi da pace, entrai in un negozio di strumenti attirato da una parete di Stratocaster che raramente avevo visto.
Al passare l'uscio però, un profumo catturò la mia attenzione come se una bellissima donna mi fosse passata di fianco.
Mi giro di scatto e vedo, nella zona degli accessori, un espositore pieno di tracolle in pelle una più bella dell'altra.
Mi informo e mi si dice che sono le tracolle Magrabò.
Avevo solo incominciato a grattare la superficie di un'azienda incredibile che fa dell'arte e della qualità i valori fondamentali del suo marchio.


L'azienda è nata da gente che ha passato la vita a suonare, dalle cantine ai palchi e che sa le necessità dei musicisti.
Al musicista serve qualità e durevolezza! A questo Magrabò aggiunge stile, design, comfort eccezionale e un Vero Made in Italy!
Già il nome è un'unione di tre parole Magia, Rarità, Bontà che definiscono perfettamente la mentalità aziendale.
Tutti i prodotti Magrabò sono di artigianato Italiano, usando pelli conciate in Toscana dalla millenaria tradizione, usando solo tannini naturali anche su prodotti entry level.

Magrabò possiede uno Style Lab che fa sviluppo tecnico e che studia i migliori abbinamenti cromatici con la maggior parte dei brand di chitarre del mercato.
Per le serie Hand Painted, Paint, Art Paint e Artist Private Stock, Magrabò si affida all'esperienza artistica di Raffaele Gerardi che oltre ed essere un ottimo musicista è anche un'artista visuale apprezzatissimo che lavora per tante aziende italiane di successo.

Le linee di Magrabò sono molteplici e coprono tutti i gusti di ogni chitarrista.
Modelli come Holes HS, Buttons BS sono ormai dei must del catalogo.
La linea Embossed con i suoi disegni originali in bassorilievo sono incredibili.
La Core con quelle conce Toscane hanno un look lussuoso che come stile può essere superata solo dalla serie Stone Washed, tracolle invecchiate a mano perfette per degli strumenti vintage.
Per le chitarre ultra moderne ci vedrei bene una tracolla Metallic, sgargianti e brillanti.

I pezzi forti di Magrabò li ho tenuti alla fine.
Le serie Paint, Art Paint e Artist Private Stock sono delle vere e proprie opere d'arte, curate nei minimi dettagli e dal gusto raffinato anche quando si spingono verso colori accesi.
Se poi, non si può spendere tanto per le Hand Painted, Magrabò ci dà la possibilità di acquistare la linea Print Art Print stampata dal minore costo ma non meno affascinante.
Ormai molti musicisti professionisti hanno scelto Magrabò come prima scelta e non c'è da stupirsi, anche grazie all'immensa disponibilità dell'azienda a soddisfare ogni desiderio dell'acquirente.
Sono molto curioso di vedere i nuovi prodotti di questa azienda che fa della qualità il proprio marchio di fabbrica.
L'unica cosa che posso dirvi è che sono rimasto impressionato dalla bellezza estetica e dalla consistenza del prodotto, sono molto contento che Magrabò sia una realtà Italiana e questo dovrebbe rendere orgogliosi.





Firmato.
Umby

giovedì 4 gennaio 2018

Les Paul Chambered Vs Non Chambered

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Da sempre, tra gli amanti della Gibson Les paul, c'è stata una diatriba che ha infiammato gli animi.
Ci sono differenze tra una Les Paul Chambered e una solida?
I tradizionalisti senza dubbio si sono schierati a prescindere per la solida, argomentando che gli esemplari del triennio magico (58, 59, 60) non avevano alleggerimenti e sono notoriamente pesanti.
Cosa per altro non del tutto vera in quanto possono variare di parecchio da un esemplare all'altro, da notare che il mogano più di qualità è quello che pesa meno generalmente.
le persone invece che hanno comprato Les Paul chambered dal canto loro sostengono che non vi sia una differenza enorme soprattutto a livello sonoro, perchè sulle spalle invece la differenza si sente.

Nella foto qui sopra potete vedere le differenti versioni di alleggerimento che Gibson adotta sulle Les Paul moderne o quantomeno non nelle serie R9, R8.
Quindi chi ha ragione?
Nel video qui sopra ho fatto un test alla ceca, 5 esempi prima suonati eliminando il video e poi dandovi la soluzione.
Il risultato è stato controverso un bel 60% degli ascoltatori ha preferito la Chambered riconoscendo però alla Les Paul del 90' una nasalità più tipica delle chitarre vintage.
Quindi la mia conclusione è che la storia di Gibson ha un'effetto ancora molto forte nell'immaginario collettivo e che a prescindere ci fà propendere per la tradizione.
Poi l'udito trae le sue conclusioni.

Firmato.
Umby